Massimo Giletti e il suo libro denuncia: "Le dannate", le donne indomite che hanno lottato contro la Mafia
di Rita Vecchio
Le tre dannate, appunto, come erano state definite durante un'intercettazione telefonica. Il fatto - trattato a Non è L'Arena su La7 da Giletti, fatto per cui si è sentito dare del farabutto dalla gente del luogo - apre uno spaccato duro e crudo dell'Italia, dove «all'arretratezza come scelta precisa, deliberata, - si legge nelle pagine - di chi comandava davvero da quelle parti e sapeva che il progresso avrebbe portato inevitabilmente cultura ed emancipazione», si intreccia la figura della donna.
Della fimmina. Quella che non deve fiatare. Quella che fa emergere «chi ha il potere e di chi non ce l'ha»: «perché sono donne, fimmine, e come tali destinate ancora di più a subire, ad arrendersi», dice Giletti. E cita il giudice Paolo Borsellino: «Non ho mai chiesto di occuparmi di mafia. Ci sono entrato per caso. E poi ci sono rimasto per un problema morale. La gente mi moriva attorno. Potevo io lasciarle sole?». Questa la domanda di Massimo Giletti. E questo libro, non è che la risposta.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Giugno 2019, 11:46
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