È un libro bello, da leggere con il desiderio della riflessione. Perché Alessandro Barbano (ex direttore de Il Mattino, ex vicedirettore de Il Messaggero e oggi condirettore al Corriere dello Sport) stimola pensiero e retropensieri ne “L’inganno” a proposito delle leggi speciali e del mondo che costituisce (e regge) l’Antimafia. Chiarissimo il sottotitolo del volume: “Usi e soprusi dei professionisti del bene”.
Non è un tema per tecnici o dedicato agli appassionati delle norme giuridiche, anche se Barbano si rivolge al Legislatore invitandolo a cambiare radicalmente passo. L’universo dell’Antimafia infatti riguarda tutti, le sue distorsioni hanno conseguenze da brividi. «Ci sono aziende che falliscono e perfino persone che si suicidano pur di interrompere il perverso corto circuito delle interdittive, che coinvolgono anche familiari e dipendenti - dice Barbano -. Bisogna dirlo senza timore: è pericoloso difendere qualcosa che non sta più in piedi, che da deroga è diventata regola».
E aggiunge: «Oramai questo è il Paese dove, nello stesso giorno, vieni assolto per non aver commesso il fatto ma diventi anche vittima di un provvedimento di confisca.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Dicembre 2022, 07:00
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