Alessandro Barbano e il suo libro "L'inganno" sull'Antimafia: "Leggi speciali e professionisti del bene sono da cambiare"

Alessandro Barbano e il suo libro "L'inganno" sull'Antimafia: "Leggi speciali e professionisti del bene sono da cambiare"

di Mario Fabbroni

È un libro bello, da leggere con il desiderio della riflessione. Perché Alessandro Barbano (ex direttore de Il Mattino, ex vicedirettore de Il Messaggero e oggi condirettore al Corriere dello Sport) stimola pensiero e retropensieri ne “L’inganno” a proposito delle leggi speciali e del mondo che costituisce (e regge) l’Antimafia. Chiarissimo il sottotitolo del volume: “Usi e soprusi dei professionisti del bene”.


Non è un tema per tecnici o dedicato agli appassionati delle norme giuridiche, anche se Barbano si rivolge al Legislatore invitandolo a cambiare radicalmente passo. L’universo dell’Antimafia infatti riguarda tutti, le sue distorsioni hanno conseguenze da brividi. «Ci sono aziende che falliscono e perfino persone che si suicidano pur di interrompere il perverso corto circuito delle interdittive, che coinvolgono anche familiari e dipendenti - dice Barbano -. Bisogna dirlo senza timore: è pericoloso difendere qualcosa che non sta più in piedi, che da deroga è diventata regola». 
E aggiunge: «Oramai questo è il Paese dove, nello stesso giorno, vieni assolto per non aver commesso il fatto ma diventi anche vittima di un provvedimento di confisca.

Un sistema malato? Certamente, ma fa paura soprattutto una democrazia debole che, per sopravvivere a sè stessa, fa diventare permanente le emergenze. La tentazione permanente di essere sempre in sempre emergenza serve ad alzare un polverone dentro cui si può fare di tutto. Si creano occasioni di profitto e situazioni autocratiche. Ecco perché l’Antimafia è una macchina fuori controllo». Distorsioni documentate nelle pagine de “L’inganno” che avvolgono il lettore nelle riflessioni sul “sistema”.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Dicembre 2022, 07:00
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