“Le tante vite di mr. Reagan”, la nuova biografia di Gennaro Sangiuliano: «Affascinato dalla sua personalità»

“Le tante vite di mr. Reagan”, la nuova biografia di Gennaro Sangiuliano: «Affascinato dalla sua personalità»

di Stefania Cigarini

Storia e cronaca si intrecciano nella vita di Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2 Rai e autore della corposa biografia “Reagan, il presidente che cambiò la politica americana” e di biografie su Putin, Hillary Clinton, Trump, Xi Jinping.

Perché Reagan?
«Ha vissuto più vite messe insieme. E la sua storia è interessante non solo da un punto di vista istituzionale. Sono stato affascinato dalla sua personalità».

Cosa l’ha affascinata?
«L’infanzia povera in Illinois, gli studi pagati facendo il bagnino. Fa prima il telecronista sportivo, diventando la voce più nota del Midwest, poi approda per caso alla carriera di attore, non bravissimo, ma una buona spalla per star come Olivia de Havilland ed Errol Flynn. Dal cinema passa alla tv, pochi lo sanno, con un format in stile Lascia o raddoppia di grande successo a cavallo degli anni ‘50 e ‘60. Da lì approda alla politica e diventa governatore del ricchissimo stato della California. Ha creato le basi per la Silicon Valley, il grande incubatore mondiale di informatica».

Fino all’insediamento alla Casa Bianca
«A gennaio 1981, quarant’anni fa esatti. Vinse in 40 Stati su 45, la sua elezione venne accolta con stupore nel mondo. Un ex attore che assumeva la guida della più grande superpotenza planetaria».

Il giudizio della Storia?
«È riconosciuto unanimemente come un grande presidente. Sono d’accordo persino gli avversari. Obama è un grande ammiratore di Reagan».

Se dovesse spiegare la situazione politica al neo ambasciatore americano a Roma? 
«Gli direi di leggere libri su come funzionavano le corti rinascimentali italiane, un libro sui Borgia e uno sui bizantini, che hanno dominato il nostro Paese per un certo periodo».

Ha scritto la biografia sulla Clinton, cosa pensa di Kamala Harris?
«Credo molto nel ruolo attivo delle donne nella società, per l’Italia auspico un presidente del Consiglio donna e presto un Presidente della Repubblica donna, sono convinto che le donne abbiano un valore aggiunto. Kamala Harris è stata un buon magistrato, ha idee ben definite, vedremo alla prova dei fatti cosa saprà fare». 

Biden
«È un grande conoscitore della politica americana, faceva politica già negli ani Settanta, Sarà un presidente di transizione.

Lui è un centrista, bisognerà vedere come resisterà alle spinte che arriveranno dall’ala sinistra del suo partito».

Draghi
«È una personalità eccellenti, una delle migliori che l’Italia può esprimere. Si è molto scritto e detto su un certo eccesso di incompetenza della politica italiana. Draghi è tutt’altro, è la competenza all’ennesima potenza. Spero, mi auguro per il mio Paese, che possa fare bene».

È un fallimento della politica?
«È sicuramente un fallimento della politica. Nel senso che la politica deve tornare ad esprimere delle individualità di valore».

L’informazione in epoca di pandemia, che giudizio?
«Penso che l’informazione si sia mossa molto bene. L’informazione aveva il dovere di raccontare, non di risolvere i problemi e in questo senso penso che si sia mossa molto bene. Una narrazione completa, che è partita dai grandi fattori geopolitici, ma ha anche cercato di entrare nelle terapie intensive degli ospedali».

E il dramma umano?
«È stato raccontato anche quello. È quel che resta, i novantamila morti e il loro valore individuale, un universo che merita rispetto e attenzione».

Cosa l’ha colpita di più?
«Ho pensato al passato dei libri di storia, la peste manzoniana, il racconto di altre epoche che pensavamo non potessero più tornare».

L’immagine?
«La file dei camion militari con le bare, a Bergamo. Mi resterà nel cuore».

Come saremo finita la pandemia?
«Non lo so, spero che ci sia una carica di ottimismo e una volontà di riscatto. E ci sia, soprattutto, consapevolezza degli errori commmessi e lo stimolo a fare meglio».

L’errore più grande?
«L’Organizzazione mondiale della sanità che ha ritardato moltissimo a dichiarare la pandemia».

Sanremo si fa, è giusto tenere chiusi teatri e cinema?
«Bisogna affidarsi alla scienza, se vietano, ci adeguiamo».

Il personaggio storico che più l'ha ispirata?
«Giuseppe Prezzolini».


Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Febbraio 2021, 11:01
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