Una cascata di aneddoti, una vita e una carriera immolate al buon umore e alla conferma, quotidiana, che l'ottimismo non solo è possibile, è un dovere. Ezio Greggio sforna la sua autobiografia N. 1.
Il pensiero positivo è stato sempre con lei o lo ha imparato?
«Credo di averlo ereditato da mio padre che a 20 anni stava in guerra e finì in vari campi di concentramento per non aver voluto combattere al fianco dei tedeschi. Quando a quell'età porti a casa la pelle vuol dire che hai carattere e credi nei tuoi mezzi: mi sono ispirato sempre a lui».
Perché ora?
«Sistemando scatoloni di foto, guardando centinaia di premi e rivedendo sul mio sito eziogreggio.mc la lista di trasmissioni e film girati sono stato assalito dai ricordi. Mi sembrava giusto condividerli».
Appunto, i premi: tantissimi. Dove trova l'energia?
«Soprattutto dall'entusiasmo e l'affetto della gente.
Lei è un simbolo della comicità e della tv anni 80: un'età dell'oro...
«Tutto andava meglio, non ci sono dubbi. La leggerezza di allora oggi si è persa. Drive in in tv e Yuppies al cinema quegli anni li hanno raccontati perfettamente».
Icona di "Striscia": l'idea di un tg satirico la convinse subito?
«Conduco la trasmissione dalla prima puntata del 7 novembre 1988. Ho adorato da subito quel tipo di trasmissione, congeniale al mio modo di fare umorismo. È una lunga storia d'amore».
Gianfranco D'Angelo e Enzo Iacchetti, due partner storici: differenze e affinità tra i due?
«Con Gianfranco 5 anni di Drive In, la prima serie di Striscia e ancora prima il debutto in tv su RaiUno La Sberla nel 1978. Con Enzo ci capiamo con uno sguardo».
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Ezio Greggio, N°1, Solferino, 256 p, 17 euro
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Febbraio 2023, 08:16
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