Ernesto Assante racconta la musica di Lucio Battisti: genio pop e rivoluzionario

Ernesto Assante racconta la musica di Lucio Battisti: genio pop e rivoluzionario

di Rita Vecchio
«Il 5 marzo 1943 la guerra non è ancora finita: Mussolini sta per cadere e i tedeschi stanno per occupare il Paese. È in un’Italia lacerata dall’imminente crollo del fascismo che nasce Lucio Battisti». Sono le prime righe della biografia di uno dei cantanti italiani più celebri firmata Ernesto Assante. Un puzzle di aneddoti e scampoli di vita del mito Battisti che oggi avrebbe 80 anni. Il critico musicale e giornalista di Repubblica indaga e racconta la sua figura partendo dalle origini, andando oltre «la bellissima contraddizione che avvolge la storia, la musica, la personalità». “Progressive” ed “elettronico”, il libro lo racconta attraversando figure salienti, canzoni diventate storia, episodi che ne segnano la strada.
Dal binomio con Mogol alla fine degli anni Settanta, «in cui Battisti è diventato solo una voce, privo di corpo, lontano dal pubblico e dai media… invisibile, volutamente lontano dalla realtà e dal mondo, che con Pasquale Panella ha disegnato i contorni di un universo visionario e ai limiti dell’avanguardia, anticipando una rivoluzione di linguaggio che ci porta dritti alla musica contemporanea». L’amicizia con Pietruccio Montalbetti dei Dik Dik, il rapporto con Mina, la collaborazione con Pappalardo e Panella, il Don Giovanni in cui c’è un Battisti «completamente rinnovato… che guarda al mondo dal suo punto di osservazione e lo racconta con musiche nuove, senza nostalgia per il passato, poco disposto a voltarsi indietro». 

Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Marzo 2023, 08:07
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