Eddy Anselmi racconta il Festival di Sanremo: "Le note che han fatto l’Italia"
di Rita Vecchio
«Questo libro rappresenta una storia unica di un Festival diventato tradizione - dice Anselmi - e che rientra non solo nella storia dell'Italia, ma anche nella biografia personale di ognuno di noi». Domenico Modugno («Volare sincronizza gli orologi della canzonetta con i tempi») e l'aneddoto della giacca: «Gialla, perché i cantanti nel 1958 erano obbligati a vestire di quel colore. Quella azzurra è dell'anno dopo», racconta sorridendo Anselmi. Anni di cambiamenti: «Sta maturando la prima generazione di nati nel dopoguerra, appassionata dei dischi di Betty Curtis e di Tony Dallara. Una ragazza di Cremona incide Nessuno su 45 giri e la propone completamente trasformata: il suo nome è Mina». Dalle origini di Nunzio Filogamo con la vittoria di Nilla Pizzi e di Grazie dei fiori («Il primo Festival, una giusta intuizione. Quando i cantanti timbravano il cartellino») all'età dell'oro di Claudio Baglioni, arrivando così a Soldi di Mahmood.
riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Gennaio 2020, 10:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA