Diego Dalla Palma: «Io, giullare che teme la fragilità del tempo»

Diego Dalla Palma: «Io, giullare che teme la fragilità del tempo»

di Paola Pastorini
«Non mi fa paura morire, vivere sì. Sento la precarietà della vecchiaia anche se sono un privilegiato, sento la fragilità del fisico e della psiche».

Depresso? «Proprio no, sono gioioso e giullare. Sono un lottatore ma la mia è una constatazione: la giovinezza non c’è più».


Diego Dalla Palma esperto di immagine, imprenditore, conduttore tv e scrittore, per il nuovo libro è partito da due fatti cruciali della sua via. Un momento buio, 14 anni fa («sono stato a un passo dal farla finita», ammette) e il coma che subì a 6 anni per una meningite fulminante linfocitaria («è un ricordo di piacevolezza, ho contezza solo di una luce lilla»).

Da queste due esperienze la risposta è il romanzo epistolare “Non ho paura di morire” (scritto a quattro mani con Alessandro Zaltron) in cui narra le vicende di Valerio, attore di successo alle soglie della vecchiaia, e di Massimo, suo giovane amico. Una riflessione sulla vita, sul tempo che passa e sui sentimenti. «Adesso posso dire che la morte non mi fa paura. La vita sì, la società attuale è spietata e io più fragile».

I suoi valori? «La musica, la scrittura e la natura, in questo ordine».

Il rapporto con i libri? «Amo la lettura ma se un libro non mi convince, lo mollo subito».

Genere preferito? «Biografie. Mi interessano più le vite, meno le teorie. Da Einstein ad Agassi».

Il prossimo romanzo? «Solo idee».

Intanto, prosegue nel suo blog diegoxte (diegoperte.com) dove dispensa (gratis) consigli di immagine. E a fine mese su Rai Premium parte il suo programma di interviste a grandi donne.
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Diego Dalla Palma, Alessandro Zaltron, Non ho paura di morire, Salani, p. 252, euro 16,90
Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Giugno 2018, 08:56
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