«Corri. Dall'inferno a Central Park», il libro cult del giornalista Roberto Di Sante esce tradotto in inglese

«Corri. Dall'inferno a Central Park», il libro cult del giornalista Roberto Di Sante esce tradotto in inglese

 «La maratona di New York, in fondo, mi ha salvato la vita. Per questo provo a sdebitarmi con lei, proprio quest'anno che non si potrà correre a causa del coronovirus». La storia di Roberto Di Sante, giornalista e autore, assomiglia a una favola. Uscito dal pozzo buio della depressione, aggrappandosi al sogno di correre la famosa corsa della Grande Mela, ha scritto poi un libro «Corri. Dall'inferno a Central Park» che è diventato un piccolo grande caso editoriale con migliaia di copie vendute e numerose ristampe.

Un testo cult nel mondo dei runner, ma anche tra le persone tormentate dal male oscuro. Il 1 novembre, giorno in cui si sarebbe dovuta disputare la 50esima edizione della Maratona di New York, il libro uscirà in lingua inglese con il titolo «Run. From Hell to Central Park», tradotto dal giornalista scrittore anglosassone Christian Jennings. «È il mio modo di dire grazie a questa corsa e di testimoniare ancora che non bisogna mai smettere di sognare, anche quando si è rinchiusi nel buco più scuro dell'inferno».

Il libro di Roberto Di Sante, vincitore del Premio Argentario 2020, ha dato conforto e speranza a persone che ne hanno tratto la forza di rialzarsi e di rimettersi in gioco.

Tanto che nell'autunno del 2018, a pochi mesi dall'uscita, l'autore è stato chiamato a parlarne al convegno della Società italiana di Psichiatria a Torino. Dove ha lanciato un appello agli specialisti riuniti al Lingotto: «Siate più umani e meno tecnici. Troppo spesso in Italia la depressione viene affrontata solo con diagnosi e ricetta mentre è importante anche curare lo spirito». Dallo scorso gennaio, peraltro, «Corri» è diventato anche uno spettacolo teatrale, per la regia di Ferdinando Ceriani, con l'attore Sebastiano Gavasso e la violoncellista Giovanna Famulari, in giro per l'Italia e con date all'estero per il 2021.

«New York, oltre la vita mi ha regalato tanti amici. Come Gianni Poli, il vincitore della maratona nel 1986, che a settembre mi ha fatto la sorpresa di essere spettatore a teatro guidando per oltre sette ore da Dobbiaco a Roma - conclude lo scrittore -. La vita, nonostante tutto e nonostante questi tempi bui, resta sempre una avventura meravigliosa. L'importante è attaccarsi a una passione, qualsiasi essa sia»


Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Ottobre 2020, 18:25
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