È una denuncia ma soprattutto un avviso alla collettività: senza limiti, anche la libertà vale meno. E allora bisogna assolutamente tornare al senso dei valori, dando forza alla vita quotidiana grazie alla riscoperta dell'etica. Sono pagine appassionate quelle scritte da Carlo Calenda, europarlamentare e leader di Azione, nel libro La libertà che non libera (edito da La Nave di Teseo): «Perché gran parte della realtà ci è sfuggita di mano, però si può ancora porre rimedio». La condizione è una presa di coscienza sincera. «L'errore è stato quello di pensare che i social e la realtà virtuale potessero rappresentarci, che la fatica per prepararsi alle insidie della vita potesse avere delle scorciatoie - dice Calenda -. Così si sono persi i valori fondamentali come la famiglia, la scuola». Non sono parole da Solone, quanto l'amara osservazione del vissuto. «In Italia a 9 anni si ottiene uno smartphone, si sta mediamente 5 ore al giorno sui social, mentre il 55% della popolazione non ha alcun rapporto stabile con una qualsiasi forma di cultura: libri, teatro, lingue.
Carlo Calenda, La libertà che non libera, La Nave di Teseo, 186 p, 18 euro
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Maggio 2022, 08:24
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