Carlo Calenda, il nuovo libro: i limiti alla libertà che rendono liberi

Carlo Calenda, il nuovo libro: i limiti alla libertà che rendono liberi

di Mario Fabbroni


È una denuncia ma soprattutto un avviso alla collettività: senza limiti, anche la libertà vale meno. E allora bisogna assolutamente tornare al senso dei valori, dando forza alla vita quotidiana grazie alla riscoperta dell'etica. Sono pagine appassionate quelle scritte da Carlo Calenda, europarlamentare e leader di Azione, nel libro La libertà che non libera (edito da La Nave di Teseo): «Perché gran parte della realtà ci è sfuggita di mano, però si può ancora porre rimedio». La condizione è una presa di coscienza sincera. «L'errore è stato quello di pensare che i social e la realtà virtuale potessero rappresentarci, che la fatica per prepararsi alle insidie della vita potesse avere delle scorciatoie - dice Calenda -. Così si sono persi i valori fondamentali come la famiglia, la scuola». Non sono parole da Solone, quanto l'amara osservazione del vissuto. «In Italia a 9 anni si ottiene uno smartphone, si sta mediamente 5 ore al giorno sui social, mentre il 55% della popolazione non ha alcun rapporto stabile con una qualsiasi forma di cultura: libri, teatro, lingue.

Nessuno viene più bocciato all'esame di maturità anche se non preparato adeguatamente, i bisogni vengono prima dei meriti. E si inventa la realtà, arrivando a crearne una che ci piace. La valanga di fake sul Covid insegna...». E allora? «Serve rimettere un limite, rifondare, offrire il senso della giustizia sociale, stabilire che il diritto alla libertà non è assoluto ma che confina con la protezione dei valori collettivi. L'etica ci rende davvero liberi».

Carlo Calenda, La libertà che non libera, La Nave di Teseo, 186 p, 18 euro

 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Maggio 2022, 08:24
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