Bad Girls: la violenza lascia i segni. Quando la vittima diventa carnefice, inchiesta di Antonella Bolelli Ferrera

Bad Girls: la violenza lascia i segni. Quando la vittima diventa carnefice, inchiesta di Antonella Bolelli Ferrera

di Cristina Montagnaro

«Ho voluto scrivere questo libro che racconta storie di donne per mettere in luce come le violenze subite, da quelle fisiche a quelle psicologiche, ne abbiano irrimediabilmente minato l'anima al punto da trasformarle da vittime in carnefici. Bad Girls, dunque è anche una esortazione alle tante donne che ogni giorno subiscono abusi, a parlare, a non tenersi dentro questo macigno».


Antonella Bolelli Ferrera, giornalista e scrittrice, realizza da più di dieci anni progetti culturali nelle carceri ed è lì che ha conosciuto Sara, Maria, Mara, Patrizia, Carmela Giada, Debora, Claudia, Micaela. Sono l'anima di questo libro. Dalla moglie sottomessa del boss alla capobanda della mala. Dalla schiava del marciapiede alla maitresse d'alto bordo.


Bad Girls è un progetto speciale del Premio letterario Goliarda Sapienza, rivolto a detenuti e organizzato con il sostegno della Siae. Dal 2010 i finalisti del concorso sono stati affiancati da scrittori, in qualità di tutor letterari. Ed ecco che le aule delle carceri, attrezzate di maxischermi e computer, si sono trasformate in laboratori letterari. Tra gli ospiti Erri De Luca, Dacia Maraini, Valeria Parrella, Maurizio De Giovanni, Gianluca Carofiglio e i molti altri.
La scrittura può essere salvifica? «La scrittura, e più in generale l'avvicinamento alla cultura, può certamente innescare un processo virtuoso che induce a rivedere in chiave critica il proprio vissuto, anche quello criminale.

Quando ciò accade è già un passo avanti verso la salvezza».


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Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Giugno 2021, 08:41
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