Andrea De Carlo tra cucina e conflitti: «Papà e figlia, chef divisi dai talent»

Andrea De Carlo tra cucina e conflitti: «Papà e figlia, chef divisi dai talent»

di Paolo Travisi
Andrea De Carlo nel romanzo Una di Luna (Nave di Teseo), racconta il rapporto difficile padre-figlia. L'idea nasce da un'esperienza personale?
«Nasce da una miscela di esperienze dirette e indirette, di racconti di conoscenti. Poi tutta entra in una dimensione di fantasia che dà lo scatto alla storia, in cui i personaggi nascono e interagiscono».
I protagonisti sono chef che partecipano a un format tv. Cosa pensa di quel mondo?
«Aver fatto il giudice in Masterpiece che parlava di scrittura, mi ha fatto capire cosa succede dietro le quinte. Una dimensione perversa, in cui gli autori giocano sui punti deboli dei concorrenti, promettendo il successo. Chi ama davvero la cucina, non può apprezzare questi show-baraccone».
Ventesimo libro. Come potrebbe sintetizzare la sua carriera?
«È un viaggio che si snoda in una serie di tappe. Ognuna corrisponde a un punto della mia vita, a mie curiosità, alla ricerca di stile narrativo. Ogni libro parla di rapporti personali, amicizie e amori, perché è nella ricerca che nasce la materia del romanzo».
I suoi romanzi non sono mai stati tradotti al cinema. Perché?
«Nel mio stile ci sono influenze cinematografiche, derivate dai film che ho visto, però la lettura è un'esperienza individuale. Ognuno vede il personaggio in modo unico e diverso, tradurlo nel volto di un attore tradisce l'immaginazione. Ecco perché non ho mai voluto farne un film».

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Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Ottobre 2018, 09:35
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