Alessandro Barbano cerca la terza via: «Gli italiani? Meglio di tanti luoghi comuni»

Alessandro Barbano cerca la terza via: «Gli italiani? Meglio di tanti luoghi comuni»

di Paola Pastorini
«Questo libro è stato scritto per smentire un luogo comune, che dalle grandi emergenze si esce senza la politica». Il giornalista e scrittore Alessandro Barbano apre così il saggio La visione (Mondadori), in cui spiega come dall'emergenza possa nascere una politica nuova, una «terza via», da cui l'Italia possa ripartire.
La pandemia ha rivoluzionato la politica?
«Da un lato ha messo a nudo la fragilità della democrazia nella sua risposta sanitaria e politica. Dall'altro ha chiamato a una nuova politica, non più schiacciata sul populismo consapevole (Lega e 5 Stelle) e sul populismo inconsapevole e subalterno (Pd)».
Quale è questa nuova politica?
«Quella che rimette in connessione la cultura popolare/cristiana, liberale e riformista/socialista. Tre culture che possono farci guarire dal populismo se accettano di assumere un patto responsabile nei confronti dei cittadini, fondato sui doveri più che sui diritti, sulla consapevolezza che la politica non deve promettere e dare, ma chiedere e saper guidare».
Lei ha una buona opinione di noi italiani..
«Perché dovrei averne un giudizio negativo? Esiste un pregiudizio degli italiani sugli italiani... che siano anarchici, ribelli, individualisti ed egoisti. Poi si scopre che nella pandemia sono stati diligenti. Gli italiani sono meglio di come ci rappresentiamo e di come ci rappresentano».
Quindi la politica e la cultura devono tornare anche alla loro funzione didattica?
«Sì. Certo, oggi nessuna forza politica è in grado di fare ciò, il mio libro si fonda su un'utopia, ma d'altra parte un libro deve avere una carica visionaria».
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Luglio 2020, 08:43
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