Soumahoro, il responsabile di una struttura. «Quel centro migranti cadeva a pezzi, io lo denunciai e mi mandarono via»

Carlo Miccio era responsabile di una struttura della coop Karibu

Caso Soumahoro. «Quel centro migranti cadeva a pezzi, io lo denunciai e mi mandarono via»

di Marco Cusumano

Carlo Miccio è stato il responsabile di uno dei centri di accoglienza più grandi della cooperativa Karibu, Casal delle Palme a Latina, chiuso dalla polizia nel 2017 per sovraffollamento.
Come era la situazione dei migranti nel centro dove lei ha lavorato?
«I problemi erano molti e di diversa natura. Il più grave era sicuramente quello del sovraffollamento. Nella struttura di Casal delle Palme, di cui sono stato responsabile, c'erano più di cento persone a fronte di una capienza massima di 40, massimo 50».
 

Come si viveva all'interno?
«La struttura era fatiscente, mancavano gli interventi di manutenzione minima, di conseguenza c'erano frequenti problemi con l'elettricità, black-out, ma anche perdite d'acqua per le condizioni pessime degli impianti. Il sovraffollamento rendeva tutto più complicato e i disagi si moltiplicavano anche per la mancanza di spazi. I bagni erano pochi e spesso si intasavano, gli impianti erano vecchi e malandati, la sporcizia era notevole».
 

Il cibo era soddisfacente?
«Era scarso ma devo dire che quando c'ero io avevamo una cucina interna che ci ha consentito di gestire abbastanza bene la situazione. Successivamente la cucina è stata chiusa, il servizio è stato affidato a un catering e a quel punto sono iniziati i problemi più gravi e le proteste dei migranti. Ci fu una manifestazione, molti ragazzi occuparono la strada per protestare, intervenne anche la polizia. Dopo un po' di tempo la situazione precipitò e alla fine la Digos chiuse la struttura per l'eccessivo sovraffollamento e per le condizioni generali che si erano create».
 

Lei, come mediatore culturale responsabile del centro, ha reagito di fronte a questi disagi? Ha segnalato i problemi ai vertici della cooperativa Karibu?
«Sì, dopo qualche mese all'interno del centro mi sono fatto portatore delle istanze dei ragazzi e per questo sono stato allontanato. Prima mi hanno messo in un ufficio, poi hanno aspettato la scadenza del contratto senza darmi nessuna informazione sul futuro. In genere, poco prima della scadenza, si discute sul rinnovo, invece sono stato informato della fine del rapporto di lavoro solo l'ultimo giorno di servizio.

E' stato molto pesante».

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Torniamo ai migranti. Come venivano trattati nel centro?
«La qualità della vita non era adeguata, c'era troppa promiscuità, specialmente per le donne vittime di tratta che soffrivano per traumi specifici. Purtroppo le condizioni erano quelle e noi che lavoravamo all'interno della struttura ci sentivamo anche in colpa per non poter garantire una vita migliore a chi aveva già sofferto tanto. Ho rielaborato la mia esperienza in Karibu in un romanzo, Copula Mundi (editore Alpha&Beta), ambientato proprio nel centro di Latina. Alla prefettura interessava sistemare il numero più alto di persone, la sensazione che arrivava era questa: metteteli dove volete, basta che risolvete il problema».
 

Erano tutti maggiorenni gli ospiti?
«In teoria sì, ma non era così semplice stabilirlo. In genere i migranti arrivavano dalla Sicilia in pullman, noi andavamo al casello di Frosinone con un elenco di nomi e prendevamo le persone indicate nella lista. Capitava a volte di trovarsi davanti dei ragazzi giovanissimi, apparentemente minorenni. A quel punto veniva effettuato un esame specifico sul polso che consentiva di stabilire l'età con una certa precisione: se erano maggiorenni li potevamo portare con noi, altrimenti venivano dirottati verso altri centri per minori».
 

Come si comportavano i responsabili della Karibu?
«Il rapporto con i vertici è stato discreto fino all'arrivo di Liliane Murekatete nel 2016 che inizialmente sostituì la madre che si era infortunata. A quel punto le cose peggiorarono molto, mancava spesso il rispetto per le persone e per chi lavorava. Fu quello l'inizio del declino».

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Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Febbraio 2023, 05:09
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