Sabaudia, ipotesi spiagge a numero chiuso per sicurezza

Sabaudia, ipotesi spiagge a numero chiuso per sicurezza
Cambiare la cultura delle persone in materia di turismo. Questa può essere la soluzione per affrontare la prossima stagione estiva che sarà, purtroppo, connotata dall'emergenza coronavirus. Ne è convinto il presidente dell'Ente Parco Nazionale del Circeo, Antonio Ricciardi.

«La stagione estiva ci sarà ma sarà diversa spiega Sarà necessario che i turisti comprendano che vacanza non significa solo mare ma prendano coscienza del fatto che occorre diversificare e optare anche per laghi, foresta e promontorio del Circeo. Dobbiamo rendere fruibile il Parco in tutti i suoi ambienti. È evidente che viviamo un'emergenza economica e sociale. Non possiamo pensare di vietare alle persone di prendere il sole che tra l'altro fa bene alla salute ma sussistono comunque problemi di natura sanitaria e di ordine pubblico».
Il presidente dell'Ente Parco sottolinea come se negli stabilimenti balneare è possibile effettuare un distanziamento ed un controllo degli accessi questo sarà difficilissimo sulla spiaggia libera.

«I controlli potranno essere fatti bloccando l'afflusso delle auto al lungomare, contingentando gli accessi come avviene da sempre sulla costiera amalfitana chiarisce Ricciardi Occorre trovare dei criteri per disciplinare gli afflussi. Non possiamo pensare che una persona affitti una casa o venga in hotel e poi non possa andare al mare. Dobbiamo attrezzarci affinché chi sceglie il Parco Nazionale del Circeo possa fare qualcosa. Potremmo pensare ad una forma di prenotazione giornaliera della spiaggia fino ad esaurimento di posti consentiti per evitare problemi di ordine pubblico. Non possiamo pensare di dover utilizzare i carri armati per bloccare l'assalto alla spiaggia di Sabaudia. È necessario che tutti accettino delle regole.
Ovviamente il ridotto impatto antropico non può che essere positivo per l'equilibrio delicato del Parco Nazionale del Circeo ma va comunque in contrasto con l'idea di sviluppo del territorio che l'Ente intende perseguire. Pensiamo sia necessario far fruire a tutti l'ambiente ma in maniera diversificata prosegue il presidente dell'Ente Parco Si può pensare a piscine fruibili alternative al mare oppure ad aprire alla balneazione i laghi del Parco Nazionale del Circeo, laddove possibile. Il Parco in questo momento difficile c'è e ci vuole essere».

Di come affrontare le questioni scaturite dall'emergenza covid 19 e della futura stagione balenare si discuterà nei prossimi giorni in seno alla Comunità del Parco che si riunirà ovviamente a distanza.

«Dovremo lavorare ad una disciplina di afflussi e distanze sociali anche per quanto riguarda le visite alle aree ricomprese nel Parco, al centro visitatori e alla foresta demaniale continua Ad esempio dobbiamo prevedere dispositivi, lungo i percorsi, per smaltire i guanti di plastica e le mascherine utilizzate. Una cosa è certa: le aree protette ed i parchi nazionali sono i luoghi dai quali ripartire dopo questa emergenza. Avranno una funzione importantissima nella ripresa».
Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Aprile 2020, 18:05
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