Partorire al Goretti di Latina nei giorni del Covid, viaggio di 24 ore raccontato in un video

Partorire al Goretti di Latina nei giorni del Covid, viaggio di 24 ore raccontato in un video

di Stefania Belmonte
Partorire a Latina ai tempi del Covid. Lo racconta un video, commissionato dall’associazione Alessia e i suoi Angeli di Latina al regista pontino Renato Chiocca e a Luigi Ceccon, direttore della fotografia. In due minuti e sedici secondi le immagini ci dicono quello che, nei mesi dell’emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus, è successo tra le mura del Santa Maria Goretti, ma nel reparto più bello: quello della neonatologia.

“BELLISSIMA ESPERIENZA”
Dalla sala parto, dove le mamme vengono accompagnate nel percorso che le porterà alla nascita del loro bambino, all’assistenza in reparto fino alle dimissioni.
“È stato un viaggio lungo un giorno – racconta Renato Chiocca – una bellissima esperienza, che abbiamo vissuto con tutte le accortezze del caso. Abbiamo girato le immagini verso la fine di maggio, scegliendo un giorno in cui eravamo abbastanza sicuri che sarebbero nati dei bambini. Abbiamo voluto raccontare con delicatezza la trasformazione avvenuta in quei reparti nel periodo dell’emergenza, sapendo che potevamo fare qualcosa di positivo”.
“L’idea di fare questo video ci è venuta durante il lockdown – dice Amelia Vitiello, di Alessia e i suoi Angeli – Abbiamo avuto notizia di molti futuri genitori spaventati di venire in ospedale a farsi assistere per il parto e, al contempo, abbiamo saputo che in effetti c’era un calo delle nascite in ospedale. Questo accadeva invece in un periodo in cui, al contrario, le precauzioni per evitare contagi erano massime. Abbiamo voluto provare a far circolare informazioni corrette e a mettere in evidenza le buone pratiche dei reparti del percorso nascita”.

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PROTETTI E COCCOLATI
Al Goretti viene favorito molto il rapporto tra madre e neonato: si pratica lo skin to skin (il rapporto pelle a pelle) e il rooming in (la permanenza del neonato nella stanza della madre). Nel periodo del Covid il reparto è rimasto accessibile solo ai papà, e a nessun altro esterno. La famiglia è stata più coccolata e assistita rispetto al solito. Ed il personale è stato moltiplicato anche in altri servizi: ad esempio, le ostetriche sono state anche in accettazione. “Sono al quarto figlio – testimonia una mamma – ed è la prima volta che vengo assistita in questo modo: mi ha accompagnato al parto (riferendosi alla sua ostetrica, ndr), e senza di lei penso che sarebbe stata difficile”.
“Il Goretti adesso rappresenta una realtà assistenziale importante: la Uoc di pediatria e neonatologia - ha detto davanti alla telecamera il primario della Uoc, il dottor Riccardo Lubrano - è stata completamente ristrutturata e la terapia intensiva neonatale rappresenta una sicurezza per le partorienti di tutta la Asl, perché dà un’assistenza di alto livello e lavora in modo specialistico”.

Stefania Belmonte

 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Luglio 2020, 11:59
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