Operatori 118, il Confail dichiara lo stato di agitazione: «Posti di lavoro a rischio»

Operatori 118, il Confail dichiara lo stato di agitazione: «Posti di lavoro a rischio»

Gli operatori del servizio 118 del Lazio rischiano di restare a casa. E' quanto emerso nel corso di un incontro con la direttrice generale di Ares Maria Paola Corradi, presenti i consiglieri regionali  Lena,   Tripodi e De Vito. «I punti - spiega Vinicio Amici, segretario regionale del sindacato Confail - sono stati: il processo di internalizzazione del servizio di Emergenza-Urgenza 118 e la tutela dei livelli occupazionali. La direttrice ha risposto che per quanto riguarda gli infermieri si farà un concorso, idem con gli autisti come generico, ma per i soccorritori non c'è spazio.  Tutte le altre regioni chiedono per gli autisti 5 anni di esperienza per ambulanza come cita la Legge 220, nel Lazio si permette di far salire in ambulanza anche il fattorino.

Per gli infermieri che da anni svolgono il servizio con dedizione verranno valutati gli anni di esperienza? Il problema piu grave sono tutti i soccorritori che fine faranno?».

Il sindacato cita una serie di norme che il bando avrebbe "superato", a partire dalla necessità di equipaggi con tre persone, e proclama lo stato di agitazione « per la tutela dei posti di lavoro dei famosi angeli, cosi chiamavano gli operatori. Eroi ai quali le aziende appaltatrici hanno fatto un contratto di volontariato lavorando con un appalto pubblico senza che la Regione intervenisse. Oggi, oltre al danno, anche la beffa».


Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Giugno 2021, 10:47
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