Aprilia, si schianta contro una recinzione mentre prova l'Harley Davidson: muore 51 anni
di Stefano Cortelletti
Inutile ogni tentativo di rianimazione: sul posto è atterrata anche un’eliambulanza, per velocizzare l’eventuale trasferimento verso l’ospedale, ma è ripartita vuota. Il 51enne aveva riportato la frattura di diversi arti, ma solo l’autopsia potrà chiarire le cause della morte. Il corpo di Piero Di Gregorio è stato trasferito presso l’obitorio dell’ospedale Riuniti di Anzio, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nelle prossime ore il medico legale procederà con l’esame della salma su incarico della procura della Repubblica di Velletri, per stabilire le ragioni del decesso, poi il corpo sarà restituito alla famiglia per l’ultimo saluto.
Di Gregorio abitava con la moglie a poca distanza da dove si è consumata la tragedia, sul territorio di Aprilia ma a poca distanza dal confine con Nettuno. La moto era una passione che aveva scoperto solo negli ultimi mesi e l’obiettivo del giro di ieri mattina, una giornata ventosa e fresca nonostante il periodo, era proprio quello di testare il suo costoso bolide acquistato da poco. Chi conosceva il 51enne lo ricorda come un tipo prudente, ecco perché la morte potrebbe non essere stata provocata dall’incidente in sé. Non è escluso per ora neanche la perdita di equilibrio a causa di un ostacolo improvviso sulla strada, magari un animale, ma anche questa per il momento è solo una ipotesi non suffragata da prove concrete.
L’ultimo incidente mortale ad Aprilia risale ad appena 50 giorni fa: la vittima era Fabrizio Compatangelo, 40 anni, che si è schiantato contro un mezzo pesante sulla Nettunense il 23 aprile scorso, in pieno lockdown, mentre stava andando al lavoro. Piero Di Gregorio è invece la vittima numero quattro registrata sulle strade di Aprilia dall’inizio dell’anno, un numero basso rispetto alla media degli altri anni solo grazie all’emergenza coronavirus.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Giugno 2020, 05:50
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