Coronavirus, il caso Fondi: 38 contagi, secondo comune laziale dopo Roma
di Barbara Savodini
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Di racconti come questo, intercettati dai pazienti che loro malgrado si sono trovati a frequentare il pronto soccorso del San Giovanni di Dio per motivazioni estranee al coronavirus, ne circolano a centinaia. I sanitari hanno il divieto assoluto di raccontare ciò che sta succedendo nella struttura di via San Magno ma il sentimento è ben percepibile da chi vive, anche per poche ore, l'ospedale.
È di ieri il caso di una ragazza che credeva di essere negativa perché così le era stata detto ed è risultata irreperibile alla chiamata del pronto soccorso. Per rintracciarla, perché per motivazioni da chiarire alla fine è risultata positiva, si sono rese necessarie le forze dell'ordine.
Un'altra donna, con con un caso di Covid-19 in famiglia, è stata vista in giro mentre i familiari di altri due coniugi, sebbene fosse stato detto loro di mantenere le distanze per via di un sospetto piuttosto fondato, continuavano ad avvicinarsi senza precauzioni e poi ad andare in giro. Oggi marito e moglie sono positivi e i figli in isolamento ma, nel frattempo, i contatti non sono mancati.
Il caso di domenica mattina, insomma, di un uomo riconosciuto a fare la spesa e poi denunciato benché in quarantena, non è isolato. Più responsabilità, più rispetto e più consapevolezza è quanto viene chiesto dagli ambienti sanitari perché l'ospedale di Fondi sta ormai raggiungendo la portata massima. Tra pazienti sospetti e positivi in attesa di trasferimento le stanze sono piene e non restano che i corridoi.
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Marzo 2020, 16:54
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