Covid Italia, Iss: Umbria, Bolzano e Puglia (che resta arancione) a rischio alto. Varianti ovunque. Sardegna gialla da lunedì

Iss: «Varianti diffuse, restare a casa» Rt a 0,84. Sardegna gialla da lunedì

Peggiora il quadro del contagio da Covid in Italia: in base alla bozza del monitoraggio settimanale di Iss-Ministero della Salute (clicca qui per scaricare il documento in Pdf) ben 13 regioni evidenziano un trend di casi in aumento e preoccupano le varianti del virus: l'Italia, sottolinea Iss, si trova in un contesto «preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni che possono portare ad un rapido incremento dell'incidenza». A «rischio alto» Bolzano, Umbria e Puglia. L'Rt nazionale, l'indice di trasmissione del Covid, resta allo 0.84. L'Iss invita gli italiani a «restare in casa il più possibile». La Sardegna passerà in zona gialla da lunedì.

Brusaferro (Iss): segnali di allerta

«Ci sono molte regioni che sfiorano Rt intorno a 1 e questo indica che c'è una situazione di stallo e non di decrescita della curva, e 13 regioni hanno un trend di casi in aumento. Tutto questo è un segnale di allerta e potenziale segnale di controtendenza che richiede grande attenzione nel mantenere le misure di mitigazione anche alla luce delle varianti», ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio.

Iss: trend negativo in 13 regioni

La diminuzione dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni è più lieve di quella osservata le precedenti settimane: 273,01 per 100.000 abitanti (18-31 gennaio) contro 289,35 per 100.000 abitanti (11-24 gennaio), dati flusso Iss. Si segnala che in almeno uno dei flussi di sorveglianza coordinati dal Ministero della Salute e dall'Iss, 13 regioni evidenziano un trend di casi in aumento. Incidenza resta molto nella Pa di Bolzano (686,57 per 100.000; 25-31 gennaio). In 3 regioni e province autonome incidenza superiore ai 200 per 100.000. 

Poco lo spostamento dell'incidenza anche su 7 giorni: 132,64 per 100.000 abitanti nel periodo 25-31 gennaio) contro 136,5 per 100.000 abitanti (18-24 gennaio). «L'incidenza - si legge nel rapporto n.38 - è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate». Le 3 regioni e province autonome che presentano una incidenza superiore ai 200 per 100.000 abitanti è nei 7 giorni.

Umbria e Bolzano sorvegliate speciali

Si osserva un lieve generale peggioramento della epidemia con un aumento nel numero di regioni classificate a rischio alto (3 contro 1) e con la riduzione delle regioni a rischio basso in questa settimana (7 contro 10). Rt puntuale sopra l'1 in tre regioni: Umbria con il dato più alto (1.18), a seguire la PA di Bolzano a 1.06 e il Friuli Venezia Giulia a 1.03. Tutte le altre regioni sono sotto il valore soglia di 1, con l'Abruzzo e Toscana al limite, rispettivamente a 0.99 e 0.98. La PA di Trento il più basso a 0.61, seguono Veneto e Basilicata a 0.63. Lo dicono i dati del Monitoraggio Iss-Ministero della Salute, al 3 febbraio 2021 relativi alla settimana 25 gennaio-31 gennaio 2021.

«Restare a casa il più possibile»

Si conferma «la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone» e di «restare a casa il più possibile». È fondamentale poi che «la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie». In questa fase delicata dell'epidemia questi iniziali segnali di contro-tendenza potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale, evidenzia la bozza del monitoraggio Iss-ministero della Salute.

Terapie intensive, soglia critica in 7 regioni

Si mantiene stabile il numero di Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (7 Regioni/PPAA).

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale si colloca sotto la soglia critica (26%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.372 (26/01/2021) a 2.214 (02/02/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in diminuzione, passando da 21.355 (26/01/2021) a 20.317 (02/02/20201). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali. Lo rileva il monitoraggio Iss.

L'attuale quadro a livello nazionale «sottende forti variazioni inter-regionali», evidenzia la bozza del monitoraggio. In alcuni contesti, si spiega, «un nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari in quanto si inserirebbe in un contesto in cui l'incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per COVID-19 in area critica».

Rt stabile

Nel periodo 13 gennaio - 26 gennaio 2021, l'Rt medio nazionale calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,84 (range 0,76 - 1,02), una stima simile a quella della settimana precedente. Ma questa settimana, si legge nella bozza del rapporto sul monitoraggio settimanale, il range supera l'uno nel limite superiore, raggiugendo il valore di 1,02. L'Rt è il principale parametro in base al quale viene definita la fascia di rischio delle Regioni: giallo, arancione o rosso. L'arancione scatta con un Rt sopra 1, il rosso sopra 1,25. Ma ad incidere sono anche altri parametri come l'incidenza di casi ogni 100 mila abitanti. 

Sardegna verso la zona gialla

Le regioni attualmente gialle sono 15, più la provincia di Trento. A queste, da lunedi, si aggiungerà la Sardegna, portando a 16 regioni e provincia autonoma nella fascia più 'light' della classifica. «Sulla base dell'ultimo monitoraggio della Cabina di Regia non sono previste nuove ordinanze del Ministro della Salute per la giornata di oggi. La Sardegna tornerà in area gialla da lunedì, allo scadere dell'ordinanza vigente», fa sapere il Ministero della Salute.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Febbraio 2021, 20:04
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