Omicidio Padova, Valentina Boscaro confessa: «Ho pugnalato Mattia, ero stanca delle sue botte»

«Ho usato il suo coltellino e gliel’ho messo in tasca». Inutili i depistaggi

Omicidio Padova, Valentina confessa: «Ho pugnalato Mattia, ero stanca delle sue botte»

di Marina Lucchin

Il suo racconto faceva acqua da tutte le parti. Anche le prove, raccolte dai carabinieri nei quattro giorni dopo il delitto, erano contro di lei. Eppure, ieri mattina, davanti al pubblico ministero e agli investigatori, Valentina Boscaro, padovana di 31 anni, per un’ora e mezza ha tenuto il punto, ribadendo con forza di non aver nulla a che fare con l’omicidio del fidanzato, Mattia Caruso, accoltellato al cuore dopo una festa in un locale di Montegrotto Terme domenica sera e spirato in ambulanza durante la corsa verso il pronto soccorso poco dopo la mezzanotte. 

Valentina continuava a raccontare che il compagno era stato aggredito da quell’uomo «di colore con la felpa col cappuccio che Mattia aveva incontrato nel parcheggio dei “Laghetti di Sant’Antonio”».

Invece, ad affondare la lama nel petto, fino a squarciargli il cuore, è stata proprio lei, mentre lui era alla guida della Mercedes della ragazza. Un unico fendente con una violenza inaudita dato con un coltellino a scatto che Mattia portava sempre con sé e che quando entrava in macchina, riponeva nel porta oggetti. 

Mattia Caruso ucciso con una coltellata al cuore dopo una lite in auto: la fidanzata Valentina Boscaro confessa

LA CONFESSIONE

Dopo un’ora e mezza di interrogatorio, alla fine la giovane è capitolata: «Sono stata io, mi picchiava». A quel punto, il castello di carte è crollato.

Dopo la confessione la Boscaro ha chiesto di nominare un avvocato di fiducia, Francesco Cibotto, che però dopo averla seguita nella mattinata, ha lasciato l’incarico per incompatibilità. Il legale, infatti, è stato per molto tempo l’avvocato della vittima, che in passato aveva avuto qualche problema con la giustizia. Così, dal pomeriggio in poi, la 31enne è stata assistita dal vicentino Nicola Guerra. I carabinieri avevano convocato la ragazza, arrivata con il padre e la madre, ieri mattina nella caserma di via Rismondo, a Padova, negli uffici del Reparto Operativo guidato dal colonnello Gaetano La Rocca, che ha seguito il caso assieme al Nucleo Investigativo del colonnello Giovanni Garrasi.

Indagini che sono state coordinate dal sostituto procuratore Roberto Piccione.

LE AMBIGUITÀ

Gli inquirenti volevano chiarire i tanti punti oscuri del racconto della ragazza. Le telecamere del locale avevano inquadrato sì delle ombre nel parcheggio, ma nessuna rissa, nessuna fuga come aveva testimoniato lei a caldo. Inoltre, a terra nel parcheggio non c’era nessuna traccia di sangue: strano con una ferita al cuore. E poi, come aveva fatto Mattia a guidare in quelle condizioni? Oltretutto per un tragitto così tortuoso. Alla fine Valentina è crollata: «La nostra era una storia burrascosa, litigavamo sempre e abbiamo litigato anche quella sera, in macchina, Mattia era stato aggressivo, violento, mi ha picchiata e strattonata e non era la prima volta. Non so cosa avesse quella sera, era fuori di sé. Era strafatto. Ho preso il coltellino che aveva sul cruscotto e l’ho colpito, ma non volevo ucciderlo». Lui stava guidando: ha avuto la forza solo di fermasi e scendere dall’auto prima di crollare a terra. Poi la corsa in ospedale con l’ambulanza, ma nel tragitto è spirato. 

CORSA CONTRO IL TEMPO

A chiamare i soccorsi è stato un passante. Nel frattempo la donna ha ripulito il coltellino del fidanzato e gliel’ha infilato in tasca. In pochi secondi ha dovuto inventarsi una storia, per lei credibile, ma che, in realtà, era un colabrodo. Lui, oltretutto, nel mezzo della lite, aveva anche chiamato il suo amico Mihail Eftene: «Vieni a prendermi ai Laghetti. Ho fatto un casino. È più grande di me». Mihail ha precisato che sembrava alterato e che «spesso i due litigavano, a volte Mattia veniva qui con gli occhi pesti per i pugni. In passato mi aveva raccontato che, dopo una lite, lei l’aveva ferito ai testicoli con un’arma da taglio. Questo perché lei sospettava che lui la tradisse».

La giovane è stata sottoposta a fermo di indiziato di delitto con l’accusa di omicidio volontario. È stata posta agli arresti domiciliari, visto che fino a ieri era incensurata. Oggi si svolgerà l’autopsia sul corpo di Mattia, mentre domani la Boscaro comparirà davanti al Giudice per le indagini preliminari.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Settembre 2022, 14:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA