Vacanze, possiamo prenotare? Consentiti i viaggi in Italia, nell’Ue dipenderà dal passaporto vaccinale

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di Mauro Evangelisti

Le prime a credere nei vaccini sono le compagnie aeree, perfino quelle fondate in questi mesi, in Italia, sfruttando il bassissimo costo del leasing degli aerei a causa della crisi: sui siti è un susseguirsi di annunci di nuovi voli per Ibiza, Mykonos, Santorini, Sardegna, Sicilia, Puglia e, ovviamente, Roma. Alcune di queste sono le mete dalle quali, nel 2020, tornarono migliaia di italiani contagiati, ma quest’anno lo scenario appare differente per due motivi. In Italia e in Europa la diffusione dei vaccini, per quanto lenta e accidentata, proteggerà un alto numero di persone; al contempo l’esperienza dell’anno scorso ci insegnerà a mantenere un saggio livello di prudenza anche in vacanza, perché tra l’incoscienza fatale del 2020 e le impraticabili chiusure sine die ci può essere una via mediana sostenibile.

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Ieri, forse per la prima volta, la parola “vacanze” non è stata più un tabù. Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia ha invitato gli italiani a prenotare le vacanze. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è sbilanciato: «Io sono d’accordo, se potessi andare in vacanza ci andrei volentieri». Non solo: anche dal Cts e dalla cabina di regia, dove prevale prudenza e rigore, il professor Gianni Rezza si è concesso una frase di questo tipo: «Sulle vacanze abbiamo un conflitto di interessi perché ormai le abbiamo dimenticate, ma va detto che la bella stagione, quando staremo molto di più all’aperto, potrà aiutarci». Ancora: «Mantenendo le misure e rafforzando la campagna vaccinale penso si possa arrivare a proficui miglioramenti per trascorrere un’estate serena; non elimineremo il virus ma si spera, ripeto, in un’estate serena».

Ricapitolando: l’andamento della curva epidemiologica può farci sperare in un’estate, anzi nell’ultimo spicchio di primavera, in vacanza? Ad oggi il numero dei positivi registrato ogni giorno - 22-23 mila - è ancora troppo alto così come preoccupa il tasso di riempimento degli ospedali. Ma ci sono alcuni elementi che ci fanno ben sperare: l’Rt è in calo, l’incidenza sta diminuendo, già oggi il 10 per cento degli italiani adulti ha ricevuto la prima dose del vaccino (e a questi, ricordiamolo sempre, vanno aggiunti i 3 milioni che sono stati positivi e dunque, secondo gli ultimi studi, possono contare sulla presenza degli anticorpi).

Come dice Rezza e come abbiamo visto nel 2020, la bella stagione aumenta le ore che trascorriamo all’aperto e questo aiuta a ridurre il contagio. Se a giugno la percentuale dei vaccinati sarà molto più alta - il generale Figliuolo nel piano ipotizza a luglio di avere immunizzato il 60 per cento, il mese precedente quanto meno dovremmo essere al 50 - la circolazione del virus sarà considerevolmente diminuita. Per affermarlo possiamo basarci su due dati acquisiti: gli effetti concreti della vaccinazione di massa del “laboratorio Israele”, dove si conta di raggiungere l’immunità di gregge a metà aprile e dove le riaperture sono cominciate; il crollo dei contagi in Italia tra gli operatori sanitari, vale a dire la prima categoria ad essere stata vaccinata.

Obiettivo

Tutto questo ci fa pensare che, quanto meno, a giugno-luglio ci ritroveremo con un numero di positivi giornaliero simile a quello dell’estate del 2020 (quando però il lockdown fu molto più rigoroso), vale a dire 200-300 casi al giorno. Anzi: probabilmente, visto che oggi in media eseguiamo dieci volte i test che si facevano allora, quel dato sarà fisiologicamente più alto, ma comunque a livelli gestibili. Se appare probabile che le vacanze in Italia saranno consentite, per l’Europa molto dipenderà dall’effettiva applicazione dello strumento del passaporto vaccinale, di cui si continua a parlare nell’Unione europea, mentre fuori dai confini Ue tutto dipenderà dalle regole del Paese che si vuole raggiungere. Teniamo sempre conto che oggi 27 marzo da Roma posso andare alle Canarie senza troppe complicazioni (se non l’esecuzione di un tampone prima di partire), ma non posso raggiungere Napoli, Messina o Pordenone visto che lo spostamento tra Regioni è vietato. Bene, ma se davvero a luglio il 60 per cento degli italiani sarà immunizzato, perché diciamo che dovremo comunque indossare la mascherina? Abbiamo imparato che Covid è un nemico perfido e dunque sarebbe stupido dargli un vantaggio. Anche i migliori vaccini hanno una percentuale di efficacia attorno al 90 per cento, dunque una sia pur ridotta possibilità di contagio esiste. Allo stesso tempo non tutti gli italiani, anche se viaggeremo a 500 mila iniezioni al giorno, potranno essere già stati vaccinati.
 

 
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Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Marzo 2021, 17:22
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