Stalking e molestie, legge in arrivo: sarà arrestato chi ignora i divieti
La vicenda risale al 28 luglio 2013, a Marina di Massa (MC). Un uomo uccise l'ex moglie, ferì gravemente l'uomo che credeva essere il suo nuovo compagno e poi si suicidò. Il gesto rese orfane due bambine le quali ora, in quanto eredi, sono state chiamate dall'Inps a pagare 124.000 euro, spesa sostenuta dall'Istituto come indennità di malattia e per l'assegno di invalidità erogato all'uomo sopravvissuto.
L'intervento di Mattarella colpisce nel segno. «Il fatto che il presidente della Repubblica si sia interessato alle mie nipoti mi rassicura, finalmente, su una vicenda che non ci ha fatto dormire» a lungo. «Per noi Mattarella è un faro e ci commuove apprendere che una figura del suo spessore abbia deciso di aiutarci. Grazie», afferma Alessio Biagi, lo zio delle minori, oggi di 14 e 12 anni.
«La situazione era già nota e da ieri sono in contatto col ministro Catalfo per trovare una soluzione definitiva e strutturale nel rispetto della legge - ha detto Tridico - perché dobbiamo sempre agire all'interno delle norme».
Sul caso oggi è intervenuta anche la ministra per l'Agricoltura Teresa Bellanova: «Faccio appello al presidente dell'Inps, Pasquale Tridico.
A Marina di Massa, nel 2013, Marco Lojola uccise l'ex moglie, ferì gravemente un uomo e si uccise. Quel terribile femminicidio risparmiò due vittime, le più fragili: le figlie della coppia. Oggi l'Inps chiede alle due ragazzine 124mila euro per pagare l'indennità di malattia e l'assegno di validità all'uomo ferito dalla furia omicida del padre. Un atto legittimo ma contrario a ogni buonsenso», ha scritto in un post su Facebook. «Come Stato abbiamo il dovere di proteggere le vittime di femminicidio, non di vessarle. L' INPS rinunci al recupero coattivo di quelle somme, troviamo una soluzione a questo crudele paradosso. Quelle due giovanissime donne hanno già pagato un prezzo altissimo», conclude.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Dicembre 2019, 09:51
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