Turismo, già 110.000 posti bruciati. Il caso stagionali, molti non cercano lavoro e restano a casa

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di Francesco Malfetano
Camerieri, animatori, operatori e decine di altre figure professionali legate al mercato turistico. Nell'estate italiana del Covid 19 per loro non c’è posto. A giugno infatti, sono andati persi ben 110mila posti di lavoro stagionali e temporanei di varia natura. A rilevarlo è l’osservatorio di Federalberghi-Confcommercio, secondo cui peraltro la situazione è destinata a peggiorare dato che, per la restante parte della bella stagione, sono a rischio altri 140mila posti di lavoro temporanei. Per luglio ad esempio le previsioni sono tutt’altro che tranquillizzanti: l'83,4% delle strutture intervistate prevede che il fatturato sarà più che dimezzato rispetto al 2019. Una crisi settoriale che è l’onda lunga del calo di presenze registrato dal mercato del turismo. Una contrazione dell’80,6% rispetto al giugno 2019 che, secondo le stime dello stesso osservatorio, è dovuto al fatto che i flussi dall'estero sono ancora paralizzati (-93,2%) e anche il mercato domestico è ben oltre la soglia di allarme (-67,2%). «La burrasca del Covid-19 è ancora in corso e continua a flagellare il sistema dell'ospitalità italiana - commenta il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - nel 2020 si registrerà la perdita di oltre 295 milioni di presenze (-68,7% rispetto al 2018), con un calo di fatturato del settore ricettivo pari a quasi 16,3 miliardi di euro (-69,0%)».

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LE PROTESTE
La situazione in pratica, rischia di diventare esplosiva. Tant’è che stanno continuando le proteste. Ieri moltissimi lavoratori stagionali hanno manifestato a Roma e i loro rappresentati sindacali sono stati ricevuti dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Al centro della discussione un sistema che, secondo la categoria, tutela esclusivamente titolari e dipendenti lasciandoli fuori da garanzie e sussidi adeguati. Dalla ministra è arrivata comunque la garanzia sulla probabile proroga per gli ammortizzatori sociali e soprattutto, lo slittamento riguardo il divieto di licenziare che al momento è valido fino al 31 agosto. In particolare per gli operatori turistici all'inizio della settimana è arrivato il decreto ministeriale che li include nei prossimi sussidi. Un bonus da 600 euro rivolto ai lavoratori del settore turismo che, pur lavorando come stagionali, sono stati assunti con contratti a tempo determinato e per questo non hanno avuto accesso agli strumenti di sostegno al reddito stanziati dal Governo.

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LE STORIE
Eppure tra le storture segnalate da tutta Italia ci sono anche le storie di alcuni gestori di locali che offrono un lavoro ma non riescono a trovare qualcuno che lo voglia. È il caso dell’imprenditore vercellese Enzo Coccurullo che, come raccontato dalla Stampa, per il suo ristorante Acquapazza nel centro della città piemontese, ha pubblicato senza successo sulla propria pagina Facebook un annuncio di ricerca di personale di sala per servizio serale. «Ormai più di una settimana fa abbiamo pubblicato una ricerca di personale per far fronte alla stagione estiva. Tuttavia, nonostante la crisi post-Covid, non abbiamo ricevuto risposte» spiega. Ma da ogni parte d’Italia arrivano anche notizie di personale che pur di lavorare è costretto a firmare contratti part-time ma a rendersi disponibile per l’intera giornata lavorativa. Un meccanismo tutt’altro che nuovo che però, soprattutto oggi, peggiora una situazione già drammatica.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Luglio 2020, 14:28
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