Sono 137 i testimoni citati a deporre dalle parti al processo all'ex pm di Roma, Michele Nardi, arrestato nel gennaio scorso assieme al collega Antonio Savasta - ex giudice nella Capitale - con le accuse di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari, falso ideologico e materiale. I due, entrambi detenuti a Lecce, sono accusati di aver garantito esiti processuali positivi in diverse vicende giudiziarie e tributarie in corso tra Trani e Bari in favore degli imprenditori indagati. In cambio, avrebbero ottenuto soldi, gioielli e diamanti.
Le accuse risalgono al periodo compreso tra il 2014 e il 2018. Al momento dell'arresto, sia Savasta - che si è poi dimesso dalla magistratura - che Nardi erano in servizio a Roma. Tra i testimoni che deporranno dinanzi al Tribunale di Lecce non ci saranno il premier Giuseppe Conte, il pm Luca Palamara - indagato per corruzione -, e i deputati Cosimo Ferri e Luca Lotti, tutti citati dalla difesa di Nardi. Il magistrato avrebbe voluto che Conte smentisse in aula i rapporti che, secondo Savasta, avrebbe avuto con servizi di intelligence al fine di intimorirlo. Ci saranno, invece, esponenti della massoneria italiana, l'ex procuratore di Trani Carlo Capristo, l'ex procuratore aggiunto Francesco Giannella e l'attuale procuratore.
La decisione è stata presa dai giudici delle seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, che hanno anche autorizzato l'acquisizione dei tabulati telefonici del cellulare in uso all'ex pm Savasta e il tracciato gps, che serviranno alla difesa di Nardi per riscontrare i presunti incontri e telefonate intercorsi tra i due tra il 15 novembre e il 30 dicembre 2018, periodo in cui Savasta sostiene di aver visto e sentito Nardi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Maggio 2022, 17:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA