Torino, invia un sms all'amante: «Se mi trovano morto, è stata mia moglie». La donna a processo per omicidio

Il 50enne morto strangolato: i segni dell'asfissia difficilmente riconoscibili a causa di una deformazione causata da un tumore e da alcune, delicate operazioni

Torino, invia un sms all'amante: «Se mi trovano morto, è stata mia moglie». La donna a processo per omicidio

Sembrava una morte naturale, quella di Ettore T., 50enne di Torino, deceduto il 5 aprile 2021. Un sms inviato dall'uomo all'amante, il giorno prima, ha però permesso alla Procura di vederci più chiaro. E alla fine, la vedova finisce a processo per omicidio.

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La donna, difesa dagli avvocati Alberto De Sanctis e Silvia Arnaudo, è infatti stata rinviata a giudizio: il processo inizierà il prossimo 17 ottobre. La vedova del 50enne è stata incastrata dall'amante dell'uomo, una donna residente in Puglia, che aveva ricevuto questo sms: «Se mi trovano morto, è stata lei». Come spiega il Corriere della Sera, tutto ha inizio nella primavera dell'anno scorso. Secondo il pm Paolo Cappelli, la donna avrebbe scoperto il tradimento del marito e iniziato a maltrattarlo, con aggressioni fisiche, nella loro casa nel quartiere San Donato. La prima fase dell'escalation violenta si ha nel mese di marzo, quando i vicini di casa dopo aver sentito delle urla si erano preoccupati al punto di chiamare le forze dell'ordine.

Ad aprile, la situazione peggiora sempre di più.

La sera del 3 aprile, dopo una lite furiosa tra i coniugi, interviene la polizia: la donna viene portata in ospedale e l'uomo rivela, in un sms all'amante, che la moglie aveva cercato di strangolarlo. La mattina successiva la donna viene dimessa e l'uomo scrive un nuovo sms all'amante: «Sto prendendo un sacco di botte, se mi trovano morto è stata lei». Il 5 aprile, la donna denuncia la morte del marito: sembra un decesso per cause naturali, dal momento che l'uomo soffirva di un tumore al cavo orale che lo aveva costretto a delicati interventi chirurgici che gli avevano deformato il viso. Il medico legale, nel suo referto, parla di morte naturale.

La vedova, dopo aver organizzato i funerali, aveva disposto la cremazione del marito. L'amante, però, una volta saputo della morte del 50enne, aveva deciso di presentarsi dai carabinieri, mostrando i messaggi. Il caso, finito sulla scrivania del pm Paolo Cappelli, viene subito riaperto: il magistrato interviene bloccando le esequie e disponendo una consulenza medico-legale sul corpo, trasportato in obitorio. Gli esperti scoprono così che la morte è avvenuta per strangolamento, con i segni dell'asfissia celati dalle deformazioni causate dal tumore e dalle operazioni. A quel punto, la vedova del 50enne viene indagata per omicidio: la donna si è sempre avvalsa della facoltà di non rispondere e si è sempre detta innocente. Ora però per lei inizierà il processo.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Giugno 2022, 19:22
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