C'è grande preoccupazione tra i medici torinesi dopo l'attacco informatico all'Asl Città di Torino dello scorso 19 agosto. Dall'Ordine dei Medici spiegano: «Le conseguenze non sono ancora state risolte, la preoccupazione resta elevata. Soprattutto sulla effettiva sicurezza dei dati trasmessi e conservati nei server e nelle banche dati. Abbiamo necessità di avere garanzie in proposito».
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«Gli attacchi ai sistemi informatici delle pubbliche amministrazioni e in particolare a quelli delle strutture sanitarie sono sempre più all'ordine del giorno. Episodi che, come si è potuto constatare, si ripercuotono sull’erogazione delle cure e dei servizi ai cittadini, che in questi giorni sono stati garantiti, pur tra molte difficoltà e con rischi personali, solo grazie all’impegno, alla dedizione e alla professionalità dei medici, dei sanitari e degli amministrativi».
Ancora dall'Ordine si precisa: «Che incide direttamente sul rapporto di fiducia medico-paziente che, ricordiamo, si basa anche sulla garanzia di riservatezza. È un aspetto di estrema importanza: il Codice di Deontologia medica prevede espressamente che delle informazioni sensibili raccolte nel corso della relazione di cura, della loro conservazione e del trattamento, sia responsabile il medico, che ha l’obbligo di accertarsi che sia tutelata la riservatezza e la sicurezza anche nelle banche dati gestite da altri enti».
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«Ogni volta che vengono messi in rete dati sensibili dei pazienti si affida a uno strumento terzo il rapporto di fiducia medico-paziente - precisa Guido Giustetto, presidente dell'Ordine, - che è basato sul segreto professionale e sulla riservatezza, e di cui è proprio il medico il responsabile e il garante.
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Agosto 2022, 19:13
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