Terremoto Firenze: «Scosse vicine alla faglia che causò il terremoto del 1919»

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I terremoti in corso in Toscana sono più vicini alla faglia che si è attivata nel 1542 che a quella che ha causato il sisma del 1919: lo ha detto il direttore dell'Osservatorio Nazionale Terremoti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Salvatore Stramondo, alla luce delle analisi condotte finora. Sono almeno 40 i terremoti registrati finora e il più forte, di magnitudo 4,5, è avvenuto alle 4,37 nella provincia di Firenze, alla profondità di 9 chilometri.

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«Non ci sono ancora elementi certi - ha osservato Stramondo - per stabilire che si tratti della stessa faglia che si è attivata nel 1542 causando un terremoto di magnitudo stimata intorno a 6,0. Quello che al momento notiamo è che i terremoti in corso avvengono a ridosso dell'area colpita nel 1542, a soli 8-10 chilometri a Nord-Ovest». Si trova invece a 15-20 chilometri a Est l'area nella quale un secolo fa è avvenuto il terremoto di magnitudo 6,4, uno dei più importanti della regione, con oltre 100 morti
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«Sappiamo che l'area del Mugello è fortemente sismica, ma non possiamo fare previsioni sull'evoluzione futura», ha detto ancora Stramondo. «In quell'area negli ultimi 10-12 anni sono avvenute almeno tre sequenze sismiche con terremoti di magnitudo superiore a 4,0». È accaduto nel 2008 con due scosse di magnitudo superiore a 4,0 e una sequenza prolungata nel tempo, con circa 180 eventi.
Nel settembre 2009 un terremoto di magnitudo 4,2 è stato accompagnato da 70 repliche e nel 2015 un sisma di magnitudo 4,3 è avvenuto un pò più a Nord. Il meccanismo che li ha generati è quello tipico di tutti i terremoti che avvengono negli Appennini, ossia di tipo estensionale, nel quale la crosta terrestre si distende nell'area compresa tra la costa tirrenica e quella adriatica.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Dicembre 2019, 11:04
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