Sciopero Taxi di 48 ore. Corteo a Roma contro il Ddl Concorrenza: «La licenza non si tocca»

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Taxi fermi per 48 ore. Sono circa mille i tassisti presenti al corteo partito da Piazza della Repubblica a Roma partito alle 8 di questa mattina, 200 a Torino e altrettanti a Milano, riunitisi per manifestare contro l'articolo 10 dal ddl Concorrenza che prevede un «adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni web». Nella Capitale una frangia di tassisti, dopo la fine del corteo, si è diretta sotto Palazzo Chigi. Molti di loro hanno cominciato a tirare bottigliette d'acqua di plastica in mezzo alla strada. Momenti di tensione ci sono stati tra i tassisti e le forze di polizia che li hanno contenuti

Sciopero dei taxi: «La licenza non si tocca»

Bombe carta, petardi e una scia di fumogeni rossi. Tra slogan e cori contro il governo, a Roma i tassisti, venuti da tutto il Paese, accendono la protesta dopo aver proclamato lo sciopero di 48 ore e si apprestano a sfilare in corteo fino a piazza Venezia. All'urlo «la licenza non si tocca», vengono sventolate bandiere tricolore e delle sigle sindacali presenti, tra cui Usb Taxi e Uritaxi. A presidiare la protesta i blindati della polizia. Pochi taxi in circolazione anche all'aeroporto di Fiumicino. La società Aeroporti di Roma ha predisposto personale nelle zone arrivi dello scalo per agevolare ed informare i passeggeri e turisti sui mezzi alternativi come treno e autobus per raggiungere le proprie destinazioni. Avvisi sono stati predisposti sui monitor di servizio nello scalo e sul sito di Adr. Adesione pressochè totale anche a Firenze. Servizio invece operativo in trentino Alto Adige e a Venezia dove lo sciopero non sembra avere grandi ripercussioni. 

Obiettivo auspicato dai tassisti lo stralcio dell'articolo 10 del ddl concorrenza. «È un modo per affossare la categoria in favore delle multinazionali - spiegano i tassisti torinesi - Abbiamo licenze, e abbiamo fatto sacrifici per averle. Non vogliamo che tutto ciò venga distrutto per fare un favore alle multinazionali». 

Altissima adesione a Milano

Gli striscioni con le ragioni della protesta dei tassisti in stazione Centrale a Milano ormai è logorato ma lo spirito degli autisti delle autobianche, che anche la scorsa settimana hanno incrociato le braccia per cinque giorni pur non ufficialmente, non è piegato. Tutt'altro. E oggi infatti, primo dei due giorni di sciopero nazionale contro il dl Concorrenza, l'adesione allo sciopero è altissima. «Da noi l'adesione è al 100%» spiega Alessandro Casotto, presidente del radiotaxi 028585 a cui aderiscono 1700 tassisti. Un numero cospicuo considerando che a Milano le licenze sono poco più di 4.800 e nell'area conurbata (quella che comprende il bacino aeroporturale) 5.300. «Non ci sono macchine. Facciamo solo le corse del servizio sociale (che servono ad esempio a portare disabili o persone fragili in ospedale). In realtà, c'è chi si lamenta della mancanza di auto bianche davanti all'Istituto dei Tumori. E qualcuno, soprattutto turisti, si lamentano all'uscita della stazione o dell'aeroporto di Linate e Malpensa. Oggi la manifestazione è a Roma, domani sarà anche nelle altre città. »Ai tassisti non piace scioperare ma siamo esasperati« sottolinea Casotto, invitando ad andare a vedere le tariffe dei privati (leggi Uber) che in questi »giorni sono triplicate se non di più mentre noi abbiamo una tariffa ed è sempre quella con tassametri piombati. Veramente non comprendiamo - ha aggiunto - le ragioni per smantellare un servizio che è fra i migliori d'Europa e spero che altre categorie in difficoltà ci seguano: anche loro dovrebbero scendere in piazza».

Sciopero fino alla mezzanotte di domani 

Lo sciopero, fatte salve le fasce di garanzia, andrà avanti fino alla mezzanotte di domani. «Non è ancora chiaro chi abbia inserito l'articolo 10 nel ddl concorrenza», sottolinea Carlo Di Alessandro di Federtaxi Cisal. E sull'incontro di ieri con la viceministra ai Trasporti Teresa Bellanova sottolinea: «Siamo pronti al confronto ma non alla delega in bianco al governo, è inaccettabile. Vogliamo l'Intervento del Parlamento». E sull'ipotesi che oggi possa svolgersi un nuovo confronto aggiunge: «Non ci aspettiamo nulla, non c'è fiducia del governo».

 

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Ddl Concorrenza, Bonomi: «Riforma inchiodata in parlamento»

«Il ddl concorrenza è inchiodato in parlamento da luglio 2021 perchè i partiti danno retta alle loro constituency. Anche oggi, infatti, assistiamo ad uno sciopero, non entro nel merito se hanno ragione o torno ma è un ulteriore sciopero. Il dato di fatto è che una riforma è inchiodata in parlamento con tante altre». Sono le parole del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel corso dell'assemblea Ucimu a Sesto San Giovanni.

 


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