‘Stregati’ dai queer

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di Barbara Gubellini

Come ogni anno, questa settimana, nella meravigliosa cornice del Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, si è svolta la premiazione dello “Strega”, il premio letterario più prestigioso e famoso in Italia, giunto alla sua settantaseiesima edizione.

E’ stato il trionfo dei temi che trattiamo in questa rubrica. Sul podio, infatti, una vittoria per molti già annunciata: Spatriati, il romanzo del giovane Mario Desiati. 

Io, quest’anno, alla serata di premiazione sono arrivata prontissima e dei sette romanzi finalisti ne avevo letti più della metà. Inutile dire che mi son piaciuti tutti, chi più chi meno. Ma ‘Spatriati ‘si meritava davvero la vittoria, perché la trama, i personaggi, i luoghi e le tematiche meritano tutta la nostra attenzione, come questa rubrica testimonia.

Gli ‘Spatriati’ sono i giovani della cosiddetta “generazione queer”, che vivono in una fluidità di orientamento sessuale e d’identità di genere, dei quali più volte abbiamo parlato e che tanto rappresentano le i giovani italiani di oggi.

La storia si divide tra la Puglia, regione natale di  Desiati, che rappresenta le radici e la famiglia e Berlino, città simbolo di libertà sessuale e di apertura al nuovo, dove i protagonisti sembrano perdersi tra droghe, musica tecno, sesso occasionale e ‘poliamori’ ma, invece, alla fine, ritrovano un sè più autentico, al di là di ogni etichetta e pregiudizio.

Lo stesso Desiati, con il suo look colorato e gli occhi truccati, anche alla serata di gala, ha dimostrato, su quel palco, che i ‘queer’ esistono eccome e vincono pure premi.

E questa estate, tutti gli scettici sui discorsi sull’identità di genere, si ritroveranno, loro malgrado forse, a leggere la ‘storia queer’ dell’anno.

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Giornalista, autrice e conduttrice tv. Da anni realizza reportage di approfondimento su ambiente, sostenibilità e temi sociali. L'argomento che più la appassiona è la parità di genere. E' mamma di due bambini.


Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Luglio 2022, 07:51
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