La trappola del multitasking VIDEO

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di Barbara Gubellini

“Ma come fa a far tutto?” Ve lo ricordate? E’ un film in cui la protagonista, Sarah Jessica Parker, è una manager in continuo esilarante affanno tra famiglia e lavoro. Si gratta la testa in riunione perché i figli le hanno passato i pidocchi o a cena con il capo sposta di continuo il bicchiere di lui al centro del tavolo perché non cada a terra -tanto è abituata a farlo con i bambini a casa-. E corre di qua e di là, tra palloncini da gonfiare alle festicciole, trasferte di lavoro e la disperazione se è la tata che porta il figlio dal barbiere -“mi sono persa il primo taglio di capelli!”-.

Quante di noi si sono riconosciute in quelle giornate? Perché, ammettiamolo, questa cosa della “donna multitasking” che ormai ci ripetono da ogni parte -avvalorandola con le ricerche scientifiche più disparate- l’abbiamo presa come una sfida.

E sentiamo il dovere di essere performanti in tutto: brave in ufficio e a fare la torta, preziose per il capo e regine della casa. Ma finiamo stremate e basta e con un senso di colpa continuo per non aver fatto abbastanza. Non sarà, invece, che questa storia del multitasking sia un po’ un inganno per indorarci la pillola?

In Italia, infatti, da sempre tutta la “cura” (domestica, dei bambini e degli anziani) ricade quasi solo sulle spalle delle donne. Sono il 40% le italiane che hanno dovuto “adattare” il lavoro agli impegni familiari, gli uomini appena l’11% (fonte: Istat): dati che parlano chiaro, no? E ve lo dice una che adora fare le torte!


Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Marzo 2021, 07:08
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