“Dividi et impera” diceva qualcuno. Cioè: dividi, rendi nemici i popoli tra loro per sottometterli. Una strategia politica, se vogliamo chiamarla così, un po’ primitiva, ma che si applica in ambiti diversi. Io credo anche al dominio tra i sessi.
Nella nostra società patriarcale, gli uomini si sono sempre nutriti, a mio parere, di questa dinamica, creando una spirale che si autoalimenta e visto che i giochi li facevano sempre loro, le donne hanno finito per accapigliarsi per essere notate, scelte, ed entrare in qualche modo nelle grazie dei maschi che comandano e decidono.
La retorica delle donne “peggiori nemiche delle donne” non ha fatto che inasprire questa dinamica perversa, fornendo un’immagine del mondo femminile dove tutte si odiano e sono in competizione tra loro. Chissà perché non ci s’interroga mai del motivo di questa presunta inimicizia ma si parla sempre delle inevitabili conseguenze: per forza le donne sono succubi dei maschi, perché quelli, a differenza loro, “sanno fare squadra”.
Ma il giochino del “dividi et impera” si gioca, a mio avviso, anche a livello molto più piccolo.
Beh, che sia dal singolo uomo un po’ maligno o, più in generale, dal patriarcato, la smettiamo di farci dividere, ragazze?
------------------------------------------
Giornalista, autrice e conduttrice tv. Da anni realizza reportage di approfondimento su ambiente, sostenibilità e temi sociali. L'argomento che più la appassiona è la parità di genere. E' mamma di due bambini.
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Gennaio 2022, 16:44
© RIPRODUZIONE RISERVATA