Se la violenza diventa erotica

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di Barbara Gubellini

L’ “eroticizzazione della violenza” è un concetto che mi ha spiegato, anni fa, Elisa Giomi, attuale commmissaria Agcom e docente di narrazione televisiva all’Università degli Studi Roma Tre.

Giomi mi ha fatto notare come nei film e nelle fiction, quando c’è una vittima donna, il suo corpo è di solito bello, bianco, magro e giovane. Che raramente la violenza subita da quel corpo lascia segni che ne deturpano la bellezza. Viene così a crearsi quel fenomeno che gli esperti definiscono “eroticizzazione” della violenza: la donna uccisa è sexy, quindi anche la violenza che ha subito diventa sexy, con le conseguenze che possiamo immaginare.

Mentre cercavo le immagini per quel servizio tv, con l’intervista a Giomi, ho capito quanto la professoressa avesse ragione. Tutti i cadaveri di donne che trovavo, in spezzoni di film e serie tv, erano così: donne belle, i capelli lunghi e scomposti sul volto ad aumentarne il sex appeal, magari un po’ di sangue che si mischiava al rossetto. La violenza subita diventava il pretesto narrativo per mostrare quei corpi semi vestiti, magari con le calze sfilate e in posizioni erotiche. Non erano cadaveri: erano dei sexy-cadaveri.

Ho capito, da quell’intervista, che la violenza sulle donne viene purtroppo legittimata dai media anche così: rendendola erotica.

L’eros, si sa, è ottimo per vendere un prodotto ma un conto è eroticizzare un gelato in uno spot, mostrando una bocca carnosa che lo morde con tanto di rumore accattivante, un conto è applicare le regole del marketing alla morte e alla violenza sulle donne.

E purtroppo non avviene solo con le immagini di fiction: anche i giornali, nel riportare notizie di femminicidi, eroticizzano spesso e volentieri. Lo fanno con i titoli, con le foto e, nel peggiore dei casi, con i riferimenti alla vita della vittima. E’ avvenuto recentemente con Carol Maltesi, la ragazza uccisa, fatta a pezzi e congelata da Davide Fontana. “L’ho uccisa perché voleva andare via” ha detto poi l’assassino. Peccato che, sui giornali, l’unica cosa che balzava agli occhi, di quell’orrenda vicenda, era la professione di Carol, che faceva l’attrice hard. E non è solo un peccato: è un vero orrore che una vittima di violenza sia eroticizzata per far vendere una notizia.

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Giornalista, autrice e conduttrice tv. Da anni realizza reportage di approfondimento su ambiente, sostenibilità e temi sociali. L'argomento che più la appassiona è la parità di genere. E' mamma di due bambini.


Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Giugno 2022, 11:20
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