C’è un film uscito in sala in questi giorni che è una vera scoperta. Sto parlando di “Romantiche”, l’opera prima di Pilar Fogliati.
Sono andata a vederlo ieri, senza grandi aspettative. Pensavo che avrei assistito al virtuosismo di una bravissima attrice perché qualche anno fa l’avevo vista sui social e l’avevo trovata un vero genio nel riprodurre le parlate romane che corrispondono alla variegata antropologia della capitale.
E invece no: qui c’è molto, molto di più. Il film di Fogliati è un film femminista ragazzi!
Che sia Eugenia, la siciliana trapiantata a Roma che se ne frega dei compromessi e non molla il suo sogno di fare la sceneggiatrice, o Uvetta, la nobile svagata che alla fine sorprende tutti e si tiene un bambino concepito, forse, con un fornaio extracomunitario, la provincialotta Michela che resiste alle tentazioni del bello e dannato del paese, o, ancora, la pariolina Tazia che manda all’aria tutte le sue teorie di ferro su come accasarsi: ognuna delle protagoniste, alla fine, sceglie per sé stessa.
Gli uomini, non ne escono proprio bene in questo film - a parte il fidanzato carabiniere di Michela - ma il punto non è questo.
Il punto è che Pilar Fogliati non solo è - a mio parere - una piccola Carlo Verdone dei bei tempi, con la sua maestria nel rappresentare vizi e virtù dei gruppi umani che racconta, ma fa un vero discorso di emancipazione della donna e ci libera tutte da ogni stereotipo, vecchio e nuovo (c’è perfino il fantasma dei potentati gay in questo film).
Una vera promessa questa ragazza!
Pilar, fai come la tua Eugenia eh, mi raccomando: non mollare!
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Giornalista, autrice e conduttrice tv.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Febbraio 2023, 21:08
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