Oggi vi parlo di una cosa piccola, ma nelle cose piccole, spesso, si nascondono quelle gigantesche.
Mi sveglio, qualche mattina fa. Accendo il telefono e su Facebook mi appare una pubblicità (mai aprire Facebook la mattina all’alba, me lo dico sempre).
E’ la réclame di lenzuola per bambini. L’estetica mi piace e mi attira subito. La foto è tutta color pastello.
Si vedono due lettini – di fratello e sorella -. A sinistra c’è quello di lei e sul suo lenzuolo c’è il disegno di Trilly, la fatina alata di Peter Pan. Dalle lenzuola spunta la bambina. La testolina completa il disegno del corpo di Trilly delle lenzuola e lei si è così immedesimata che ha in mano una bacchetta che punta verso il fratello, nel letto accanto. Sul lenzuolo di lui, invece, è disegnato un missile. Anche la testa del bambino che spunta dal lenzuolo s’inserisce perfettamente nel disegno. Lui, nel suo lettino, va sulla luna col missile: mica è scemo.
Mi salta il nervo e esterno il mio sentimento su Facebook, sotto alla foto. Perché tutto parte da là, da quei sogni che ci inculcano sin da piccole.
I commenti che ho ricevuto al mio post sono il quadro perfetto dei diversi approcci alla parità di genere. Qualcuno dice: “ma dai, Barbara, non la leggere così! In fondo Trilly può fare quello che vuole con la sua bacchetta”, qualcun altro invece mi manda messaggi in privato perché gli tremano le mani e vorrebbe menare chiunque fa commenti positivi sulle bacchette.
Poi c’è chi si consola dicendo: “ma dai, noi abbiamo AstroSamantha”.
Eh già, “AstroSamantha”. Chissà perché quando per una volta sul missile c’è una donna dobbiamo chiamarla come una fatina, come Trilly.
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Giornalista, autrice e conduttrice tv. Da anni realizza reportage di approfondimento su ambiente, sostenibilità e temi sociali. L'argomento che più la appassiona è la parità di genere. E' mamma di due bambini.
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Febbraio 2022, 16:41
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