​No Dad, studenti in piazza in tutta Italia chiedono di tornare in classe. A Milano occupati altri due licei

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In tutta Italia gli studenti "No Dad" continuano la loro protesta contro la didattica a distanza. A Milano dopo il Manzoni occupato martedì, questa mattina alcune decine di studenti che fanno parte dei collettivi studenteschi hanno occupato due licei, il classico Tito Livio e lo scientifico Severi-Correnti, per chiedere di tornare a scuola in presenza il prima possibile. 

Al liceo Tito Livio, nel pieno centro storico della città, sono circa una trentina gli studenti che hanno occupato il cortile della scuola per manifestare contro la didattica a distanza e alle 14,30 si terrà un presidio di confronto dove verrà elaborato un documento con le proposte per tornare ad una scuola in presenza. Gli studenti del liceo Severi, in zona Sempione, hanno posizionato i loro banchi nel cortile dell'istituto per seguire le video lezioni e sulla facciata della scuola è appeso lo striscione con la scritta «Avevate in mano il nostro futuro e ce l'avete tolto».

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Anche al liceo scientifico Volta questo pomeriggio alle 15 si terrà un presidio per supportare i ragazzi che manifestano per la riapertura della scuola, con una serie di interventi degli studenti. In molte scuole superiori della città c'è fermento in attesa di sapere se da lunedì 18 gennaio si potrà tornare in aula in presenza, dopo la sentenza del Tar della Lombardia che ha sospeso l'ordinanza regionale che prevedeva la didattica a
distanza fino al 24 gennaio.

Anche in Emilia-Romagna il Tar ha sospeso l'efficacia dell'ordinanza dell'8 gennaio 2021 con cui il presidente Stefano Bonaccini ha disposto la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori fino al 23 gennaio 2021. Il ricorso era stato presentato da 21 genitori ed è stato accolto. Secondo il Tar tale ordinanza comprime in «maniera eccessiva», «immotivatamente» e «ingiustificatamente», il «diritto degli adolescenti a frequentare di persona la scuola quale luogo di istruzione e apprendimento culturale nonché di socializzazione, formazione e sviluppo della personalità».

«#lascuolanonsimuta». Con questo slogan 14 scuole superiori di Bari, licei e istituti tecnici, si sono date appuntamento in piazza per chiedere alle istituzioni di «darci voce» perché, dicono, «vogliamo tornare in classe in presenza ma in sicurezza». Al sit-in partecipano i rappresentanti d'istituto delle 14 scuole, mentre tutti gli altri studenti partecipano da remoto collegati sulla piattaforma social ufficiale del Coordinamento dei rappresentanti, scollegandosi dalle lezioni in dad come in una sorta di sciopero.

A inizio manifestazione, alle 9, le persone collegate erano più di 500. Nella piazza dell'Economia, vicino al palazzo della Prefettura, i rappresentanti d'istituto sono seduti e distanziati esibendo cartelli con il simbolo del microfono silenziato delle piattaforme digitali che da quasi un anno usano per la didattica a distanza e con scritte come «Né dad né presenza, la scuola è un'urgenza». «Non vogliamo essere e mai saremo un esperimento politico» dice Giulia Giuliesi, studentessa 18enne del quinto anno dell'istituto Elena di Savoia. La scaletta della manifestazione prevede interventi nei quali i rappresentanti d'istituto raccontano le criticità di ogni scuola, assembramenti all'ingresso e trasporti inadeguati, problemi di connessione. «Alla fine di questa giornata creeremo un documento che invieremo a Regione Puglia e Comune di Bari con i problemi e le proposte concrete e la richiesta di un incontro» dice Luigi Pietrantonio, rappresentante di istituto del Convitto Cirillo, tra gli organizzatori della manifestazione. 

Proteste anche a Napoli. Gli studenti delle scuole superiori sono scesi in piazza per chiedere di poter tornare in classe in «piena sicurezza». I ragazzi si sono dati appuntamento davanti alla sede dell'Ufficio scolastico regionale della Campania. Ad aprire la manifestazione uno striscione che recita 'Vogliamo certezza, rientro in sicurezzà e lo slogan 'Riprendiamoci la scuolà. «Gli ultimi giorni - dicono i rappresentanti dell'Osservatorio popolare studentesco - sono stati decisivi: noi studenti siamo stanchi delle chiacchiere portate avanti da chi ha le nostre vite tra le mani e pretendiamo il rientro a scuola in sicurezza e subito. Basta - proseguono - con le scuse e i giochi di potere che da mesi ci impediscono di vivere la nostra istruzione a pieno e soprattutto basta con la Dad». I ragazzi 'promettonò che non si fermeranno e andranno avanti con varie forme di protesta. Mentre una parte degli studenti manifesta in strada altri hanno deciso di non collegarsi con la didattica a distanza per disertare le lezioni così come già accaduto lunedì scorso. E per oggi è riconvocata una riunione dell'Unità di crisi regionale per valutare il rientro o meno in aula lunedì 18 gennaio delle classi terza, quarta e quinta elementare anche loro in Dad dal 16 ottobre 2020. 

Continuano le proteste studentesche anche a Roma contro la didattica a distanza. Come accade da alcuni giorni, anche questa mattina un centinaio di studenti di scuole superiori si sono ritrovati per un sit-in in piazza del Popolo. Seduti per terra a distanza di sicurezza, hanno ribadito la richiesta di tornare in aula, sotto gli occhi di polizia e carabinieri schierati per presidiare la piazza. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Febbraio 2023, 11:54
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