Sci, così la riapertura: pranzi, rifugi, funivie (al 50%), mascherine, tutto quello che c'è da sapere

Che settimana bianca sarà? Sci, pranzi, rifugi, funivie (al 50%): tutto quello che c'è da sapere

di Veronica Cursi

Settimana bianca sì o no? E se decidiamo di partire che situazione troveremo sulle piste da sci che riapriranno da lunedì nelle zone gialle? In attesa di sapere se dal 15 febbraio ci si potrà spostare, le Regioni pubblicano le linee guida per lo sci. Ecco tutte le risposte  alle nostre domande contenute nelle "linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici"  rese pubbliche nella conferenza delle Regioni l'8 febbraio. 

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Ci sono dei limiti alle persone che possono accedere alle piste?

«E' necessario limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, che tenga conto non solo delle quote giornaliere ma anche di quelle settimanali e stagionali, determinato in base alle caratteristiche della stazione/area/comprensorio sciistico, con criteri omogenei per Regione o Provincia Autonoma. A tale scopo, i gestori dovranno adottare sistemi di prenotazione che siano in grado di consentire una gestione strutturata del numero di utenti che possono effettivamente accedere ai comprensori sciistici ed ai relativi impianti di risalita per ciascuna singola giornata, coordinandosi con le Autorità Sanitarie locali e con le strutture ricettive. Nei comprensori sciistici di maggiori dimensioni, che si estendono oltre i confini regionali e/o provinciali, le Regioni o le Province Autonome confinanti dovranno coordinarsi per individuare misure idonee di prevenzione per la gestione dei flussi e delle presenze, soprattutto nel caso di possibili differenze nei regimi di apertura/chiusura conseguenti al mutamento delle condizioni di rischio di una Regione/Provincia Autonoma.

Il distanziameno dovrà essere sempre garantito?

«Dovranno essere creati percorsi che garantiscano il distanziamento sociale di almeno 1 m, che andranno opportunamente segnalati, nella fase di accesso alle biglietterie e successivamente agli impianti di risalita, riducendo la formazione di gruppi. In tutte le realtà in cui il controllo degli skipass o delle altre tipologie di titoli di accesso, non possa essere svolta con modalità contact-less, dovranno essere adottate misure idonee ad evitare assembramenti e ridurre le occasioni di contatto, soprattutto nei prevedibili momenti di maggiore afflusso e comunque nel corso dell’intera giornata».

Posso sciare senza mascherina?

«Si dovrà indossare sempre la mascherina chirurgica quando ci si trova con altri sciatori. Andranno adottate soluzioni organizzative al fine di ridurre code e assembramenti alle biglietterie, quali ad esempio: prevendita/prenotazione on-line o tramite altre soluzioni digitali (es. applicazioni per smartphone), collaborazioni con strutture ricettive del territorio per acquisto/consegna dei titoli. 

Quante persone possono accedere alle seggiovie, alle cabinovie o alle funivie?

«Nel caso delle seggiovie, portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità.

La portata è ridotta al 50% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento. Per le cabinovie, riduzione al 50% della capienza massima del veicolo ed uso obbligatorio di mascherina chirurgica. Per le funivie, riduzione al 50% della capienza massima del veicolo, sia nella fase di salita che di discesa, con uso obbligatorio di mascherina chirurgica.Nel caso di cabinovie e funivie deve essere pertanto garantito il ricambio d'aria con l’apertura dei finestrini, alternativamente vanno adottati sistemi di ricambio dell'aria in maniera forzata.

 

In caso di brutto tempo sarà possibile ripararsi nei rifugi?

«In caso di condizioni meteorologiche avverse (temperature molto basse, bufere di neve ecc.) o altre situazioni estreme i frequentatori della montagna possono essere “accolti” in queste strutture. In queste situazioni critiche che possono comportare sovraffollamento degli ambienti, e mancato rispetto delle disposizioni sul distanziamento, la struttura potrà dare riparo ai turisti, assicurandosi che tutte le persone indossino una mascherina chirurgica. In questa fase non potranno essere somministrati alimenti e, se possibile, si dovrà tenere aperta una porta o una finestra verso l’esterno».

Si potrà mangiare nei rifugi?

«All’interno delle strutture il servizio bar e ristorazione potrà essere gestito solo con posti a sedere. Il numero massimo di persone che possono essere presenti contemporaneamente all’interno dei locali è definito dalla singola struttura sulla base delle regole sul distanziamento definite nel protocollo ristorazione. Raggiunto il numero massimo predefinito di clienti nel locale, dovrà essere interdetto l’accesso ad altre persone. Si suggerisce di prevedere sistemi di prenotazione volti ad evitare che ci siano assembramenti in orari di massimo afflusso. E’ opportuno prediligere la consumazione di alimenti e bevande all’aperto, inclusa l’ordinazione e la consegna del cibo da asporto, anche adottando strutture provvisorie. L’après ski è consentito solo con posti a sedere nel rispetto delle regole già definite nei protocolli sulla ristorazione e pubblici esercizi. Si suggerisce di prevedere dei sistemi di informazione a valle che comunichino ai turisti che nelle strutture in quota potrà non essere assicurata l’accoglienza laddove sia stata raggiunta la massima capienza dei locali. Si suggerisce di porre in essere soluzioni integrate con i gestori di impianti che dovranno regolare i flussi ed alleggerirli in caso di maltempo».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Febbraio 2021, 14:08
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