Lo sci è pronto per ripartire ma prenotazioni in sospeso, gli hotel: «Tracciamo i turisti»

Lo sci è pronto per ripartire ma prenotazioni in sospeso, gli hotel: «Tracciamo i turisti»

Le piste sono pronte, gli sciatori anche. «Riceviamo migliaia di telefonate, da mesi», racconta il responsabile marketing di Dolomiti superski Marco Pappalardo. Tante chiamate significa anche molte prenotazioni? «Magari. Più che altro sono richieste di informazioni. Finché non vi è certezza sulla possibilità di spostamento tra Regioni, si traccheggia», registrano gli addetti ai lavori.

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BLOCCO DEI CONFINI

La buona notizia è che alla riapertura degli impianti manca una manciata di giorni: al via il 15 febbraio in Lombardia e Piemonte, il 17 in Veneto e Trentino Alto Adige, il 18 febbraio in Valle d'Aosta. «Anche senza mobilità tra regioni - dichiara il presidente dell'Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef) Valeria Ghezzi - dalla prossima settimana tutti i comprensori sciistici cercheranno di aprire qualcosa, di lavorare almeno un pochino e di tornare a vivere», così Ghezzi. La notizia meno bella è che ancora non si sa quanta gente ci sarà sulle piste, dipende dal blocco dei confini. Perciò comprensori come la Valle d'Aosta, potendo contare solo sulle seconde case, stanno riflettendo se convenga tenere chiusi gli impianti o farne funzionare solo una parte. «Per noi lo stop tra Regioni è determinante. Infatti al momento abbiamo tantissime richieste di informazioni ma poche prenotazioni», rileva Enrico Vuillermoz, presidente del Consorzio turismo Cervino. Agende piene invece alla scuola sci di San Martino di Castrozza, in Trentino. «Da mesi abbiano prenotazioni per la settimana di carnevale, le vacanze sulla neve si organizzano in anticipo - spiegano - Adesso, nell'incertezza, a chi ci contatta consigliamo di aspettare l'ultimo momento». A muoversi con cautela sono proprio le Regioni. Se da un lato hanno la necessità di sostenere il turismo di montagna che vale tra i 10 e i 12 miliardi di euro all'anno (calcolo di Coldiretti), dall'altro l'emergenza Covid impone rigore. Per questo Valle d'Aosta, Veneto e Trentino hanno deciso di riaprire dopo il periodo di chiusura delle scuole di carnevale per evitare assembramenti.

Basta una foto come quella delle code alla biglietteria del Cervino del 24 ottobre scorso e quel che resta della stagione è definitivamente compromesso.

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PRUDENZA

Quindi ora prudenza e massima organizzazione. «Apriremo le prenotazioni online il 16 febbraio. Il numero di sciatori sarà contingentato, in tempo reale registreremo quanti abbonamenti sono stati venduti e quanti sono ancora disponibili», riferisce Pappalardo. Nel comprensorio Madonna di Campiglio-Dolomiti di Brenta un'app avvisa quando è il proprio turno di salita, l'acquisto degli skipass partirà dalle 12 di venerdì 12 febbraio e le biglietterie saranno attive solo per il ritiro. In attesa di riaprire il 15 anche al Terminillo. «Abbiamo molte richieste. La nostra scuola sci Pian de Valli è a pieno regime con una decina di maestri - spiega il direttore Alessandro Micheli - Ci telefonano da Rieti e da Roma, chi non può andare a Campofelice o in Trentino viene da noi. Ci sono prenotazioni dal 15 in poi e per l'intera settimana bianca dal 21 febbraio». Non si respira altrettanto ottimismo nel comprensorio Skipass Alto Sangro, in Abruzzo: «Siamo zona gialla, ma se diventiamo arancioni restiamo chiusi. Tra poche ore avremo la risposta», è in sospeso il presidente Bonaventura Margadonna. «Noi siamo operativi, anche perché due stazioni sono già in funzione per gli atleti agonisti. Ma è assurdo che a quarantotto ore dal via non sappiamo nulla del nostro futuro. Gli impianti non sono un bar, con tutto il rispetto per chi ha un locale. C'è la manutenzione della neve, è un macchina da rimettere in moto. Chi non si sbriga a decidere, non sa cosa significa tutto questo. Gli sciatori ci chiamano e anche gli alberghi hanno molte telefonate. Noi però non sappiamo quale sarà il nostro destino».

TRACCIABILITÀ

Negli hotel montani l'attesa è ovunque la stessa. «C'è molto interesse, ma per le conferme dobbiamo attendere la riapertura tra Regioni e le notizie che trapelano non sono positive. La nostra stagione invernale vale otto milioni di euro al giorno, è un danno economico importante», afferma Giovanni Battaiola, presidente dell'Associazione albergatori della provincia di Trento. Che propone: «Diamo la possibilità alle persone di spostarsi per turismo, anche negli alberghi, con la tracciabilità da quando si parte da casa a quando si ritorna».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Febbraio 2021, 15:20
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