Weekend a Roma, da "La dolce ala della giovinezza" a "Barbablù: passioni ed emozioni conquistano la scena

Weekend a Roma, da "La dolce ala della giovinezza" a "Barbablù: passioni ed emozioni conquistano la scena

di Valeria Arnaldi

Passione, magia, sogno: tante le suggestioni dell’agenda culturale del fine settimana a Roma.

TEATRO. Molti gli spettacoli da non perdere giunti alle ultime repliche. Fino al 12 febbraio, al teatro Quirino, “La dolce ala della giovinezza” con Elena Sofia Ricci e Gabriele Anagni, per la regia di Pier Luigi Pizzi. «Come d’abitudine il mio progetto comprende l’ambientazione e i vestiti – spiega il regista - Williams ha una straordinaria abilità a costruire personaggi femminili al limite del delirio, sul bordo dell’abisso».

Il 12 sarà anche l’ultima data per “Barbablù”, al teatro Vittoria, con Mario Incudine, diretto da Moni Ovadia, intensa riflessione sul male e sulla violenza di genere. Barbablù, come lo spietato Gilles de Rais, uomo ricco e potente, realmente vissuto nel Quattrocento, che del sangue versato faceva intrattenimento. Barbablù, come il titolo e il personaggio della fiaba trascritta da Charles Perrault nel XVII secolo, ispirata alla storia vera, su un uomo che ha ucciso sei mogli e poi mette alla prova la settima, in un gioco macabro che della morte fa obiettivo e regola. Ma anche Barbablù, come il “nomignolo”, proprio dalla fiaba ripreso, dato a Henri Landru, serial killer francese vissuto tra fine Ottocento e i primi del Novecento, accusato di aver sedotto e ucciso dieci donne e un bambino che era con una di loro. Insomma, Barbablù come il “mostro” di ogni epoca, drammaticamente vivo ancora oggi. “Barbablù”, appunto, di Costanza Di Quattro, con Mario Incudine protagonista.

Una fiaba oscura, violenta, angosciante, intrisa di sangue - bramato, versato, perduto - che, di fatto, fiaba non è, ma diventa strumento e filtro per riflettere sulla società odierna, guardando al femminicidio, alla violenza di genere e, prima ancora, alla discriminazione di cui le donne, ancora oggi, spesso, si trovano ad essere vittima. In scena, dunque, è il cattivo per eccellenza -  ma lo sguardo, più ampio, è sulla società -  che non cela i suoi omicidi, anzi, li ripercorre e mostra. Barbablù si racconta, dialoga con il pubblico, e, di fatto, si confessa, in un intenso monologo, dal pathos crescente, in cui, tra rimandi all’antica fiaba e verità di cronaca nera, di ieri e di oggi, l’assassino mostra le sue fragilità a farne quasi giustificazione, per tentare di far conoscere alla platea ciò che lo ha portato fino a lì.

In questa lacerante confessione, Barbablù racchiude anche il sentimento dell’eternità, la certezza di non essere mai morto e di continuare ad attraversare i secoli.

L’interpretazione di Incudine è intensa, drammatica, “feroce”, capace di togliere il fiato anche in una canzone. Il ritmo della musica, incalzante, si fa sottolineatura attenta, del batticuore. Regia e soluzioni sceniche guidano lo spettatore nell’abisso, sollecitandone la coscienza e la riflessione.  

Stessa data finale per “Il piccolo principe” al Sistina e per “Supermagic Incantesimi” al Brancaccio. Prosegue fino al 12, al teatro Olimpico, per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, “Notre-Dame de Paris” del Balletto di Milano: intenso, coinvolgente, con momenti di oscurità, capaci di sorprendere ed emozionare.

MUSICA. “L’Iliade o sia il riscatto di Priamo” di Mimmo Cuticchio, sarà il 12 all’Auditorium Parco della Musica. Stessa data presso Live Alcazar per Dadà.

ARTE. La collettiva “Un presente indicativo”, Gnam, indaga una generazione di artisti che hanno plasmato il panorama artistico romano e non solo, da Aquilanti a Tranquilli.

E l’11 febbraio per la mostra “Stefano Lazzari. Tra le mura”, al Museo delle Mura, visita guidata con il curatore Tommaso Strinati e l’artista. Lungo il Camminamento e nella Torre Ovest, dunque sia all’esterno, sia all’interno, Lazzari ha reinterpretato il laterizio antico, scoprendone, di fatto, la “vita”, quasi fosse un organismo vivente. E così facendone, componendone forme e idealmente storie a creare figure astratte, invita a meditare sul tempo che passa e sui “segni” che l’uomo lascia o affida all’eternità.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Febbraio 2023, 14:03
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