Roma, da Casanova ad Achille Lauro: weekend all'insegna delle emozioni

Roma, weekend all'insegna delle emozioni: da Casanova ad Achille Lauro

di Valeria Arnaldi

Emozioni - e anche batticuore - in primo piano nell’agenda culturale del fine settimana capitolino. Dal teatro all’arte, sono tanti gli appuntamenti da non perdere.

TEATRO. Intenso, improvviso e soprattutto vero, è l’amore il grande protagonista di Casanova Opera Pop, concepito, composto e prodotto da Red Canzian, in scena fino al 22 gennaio al teatro Brancaccio. Casanova, qui, è raccontato, ben al di là dell’immagine stereotipata del seduttore, per mostrarlo innamorato.

«Mi commuove e mi inorgoglisce l’energia e l’amore che ogni sera gli spettatori ci rovesciano addosso a teatro - dice Red Canzian - un calore fatto di applausi scroscianti per lo spettacolo e i performer in scena, un apprezzamento totale e quasi stupito per il nostro lavoro e un entusiasmo straordinario per noi e questa opera italiana, che per il riscontro che riceviamo prelude a un futuro luminoso anche al di fuori del nostro Paese, nei tanti luoghi dove la città di Venezia e il personaggio di Casanova sono simboli riconosciuti di un’Italia bella e di valore. In questo tour ho deciso di godermi ogni replica dalla platea, ho sofferto troppo nel non poter assistere alle anteprime all’inizio del 2022».

E i sentimenti, tra forza e fragilità, ispirazione e “condanna” sono indagati anche in Caravaggio il maledetto, fino al 22 gennaio al teatro Ghione. Sul palco, Primo Reggiani, Francesca Valtorta, Fabrizio Bordignon diretti da Ferdinando Ceriani.

La narrazione prende le mosse dagli ultimi giorni di vita di Merisi e, attraverso ricordi e visioni, ripercorre la sua esistenza e gli incontri salienti, nonché i luoghi a lui cari. Ecco Palazzo Madama, via della Scrofa, la Cappella Contarelli a San Luigi de Francesi e poi Valentino, il mercante d’arte, il frate dell’ospedale della Misericordia, il Cardinal Del Monte, suo committente e protettore, e Lena, la prostituta che ha dato il volto alle sue madonne.

Canzoni iconiche, ma adeguatamente ripensate sono sollecito per memoria, divertimento e riflessione in Oblivion  Rhapsody, per la regia di Giorgio Gallione, fino al 29 gennaio alla Sala Umberto. Un’inedita versione acustica del lavoro degli Oblivion - formazione composta da Francesca Folloni, da Graziana Borciani, Davide Calabrese, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli - per festeggiare i primi dieci anni di tournée insieme. «Gioco, paradosso, ironia, sorriso: questo è il Comico che vedo negli Oblivion», sottolinea il regista. «Tutto è libero e volatile nel loro teatro, ma nulla è affidato al caso. C’è costantemente una architettura ferrea che sostiene i loro castelli di carta. Così, sempre, quello che può sembrare solo uno scherzo diventa nella realtà della scena non tanto un ingrediente digestivo o ciecamente spensierato, ma un linguaggio polifonico, meticcio, contaminato. Prezioso come una filigrana lucente ma usato come strumento del pensiero divergente, del mondo alla rovescia». Lorenzo Scuda afferma: «Oblivion Rhapsody è l’apoteosi della degenerazione musicale. La nostra storia musicale sbattuta, percossa e ridotta all’essenza. Senza trucco. Alla vecchia. Rock and roll».

MUSICA. Grande attesa, il 22 gennaio, per il concerto unplugged di Achille Lauro all’Auditorium Parco della Musica, prima tappa romana - si replica l 26 - del tour  di live intimi ed essenziali, che lo vedono esibirsi per la prima volta nei teatri. «Non ci sarà nessuna armatura, voi e la musica al centro di tutto», promette l’artista.

Sono trenta gli anni di attività che la storica band dei Riding Sixties, il 20 gennaio festeggerà in concerto sul palco del Mammut Live Club. Un viaggio attraverso tre decenni di musica, ricordi e suggestioni. Nell’occasione del live, il gruppo presenterà il nuovo vinile in uscita, provvisoriamente intitolato Brit Mama, che parte dal recupero digitale di otto tracce delle loro incisioni dal vivo al Big Mama nel 1998, alle quali si aggiungono nuove tracce registrate oggi. Nella serata anche molti ospiti, tra i quali il cantante Fulvio Tomaino, il cantautore Sale (Eugenio Saletti), il violinista Pierluigi Pietroniro. La formazione è composta da Enzo Civitareale alla batteria (ex Corvi); Pietro Maria Tirabassi voce e chitarra; Marco “Stone” Bertogna al basso; Simone Rauso, voce e chitarra; e Alberto Bolli aka Al Stamps,voce e Keyboards. Collaboratori assidui: Giacomo Docimo, voce e chitarra, Massimo Gerlini, voce e basso, per lo spettacolo teatrale-musicale Radio Beat voce narrante/radio DJ l’attrice e blogger Claudia Borzi.

ARTE. Molti i nuovi appuntamenti espositivi. In occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria 2023, il progetto Zakhor/Ricorda. I musei civici di Roma e la memoria attraverso l’arte, a cura di Giorgia Calò, racconterà il dramma della Shoah attraverso video installazioni che riproducono opere di sei artisti contemporanei israeliani. Fino al 12 febbraio, il progetto coinvolgerà Centrale Montemartini, museo dell’Ara Pacis, museo di Roma, museo di Roma in Trastevere, Galleria d’Arte Moderna e museo Barracco. «È stata significativa  la collaborazione con l'ambasciata israeliana e soprattutto con l'assessorato alla Cultura di Roma Capitale e la Sovrintendenza che hanno accolto questo progetto con grande entusiasmo, un progetto che permetterà a cittadini, turisti e studenti di  soffermarsi a pensare e riflettere su un tema fondamentale come quello della memoria», ha dichiarato la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello. «Roma è già un museo diffuso della memoria, ma che da oggi si arricchisce di un tassello in più», ha concluso la presidente.

Opere di Boaz Arad saranno visibili alla Centrale Montemartini, in uno slide show della mostra che si tenne al Center for Contemporary Art di Tel Aviv nel 2007, in occasione della quale l’artista presentò The Nazi Hunters Room. Quelle di Vardi Kahana al museo dell’Ara Pacis, con Three Sisters, tratta dal ciclo One Family, uno scatto in bianco e nero in cui l’artista immortala la madre con le sue due sorelle.

I numeri consecutivi sugli avambracci rivelano l’ordine con cui furono tatuate ad Auschwitz nel 1944.

Di Dani Karavan al Museo Di Roma a Palazzo Braschi si può ammirare il video Man walking on railways realizzato dall’artista durante la mostra a Dusseldorf nel 1989, incentrato sulla camminata di un uomo sui binari ferroviari che per Karavan diviene simbolo della Shoah e del trasporto forzato degli ebrei. Al Museo di Roma in Trastevere, Simcha Shirman con Whose Spoon Is It?. Alla Galleria d’Arte Moderna, Micha Ullman con Seconda Casa. Gerusalemme – Roma, scultura ambientale realizzata dall’artista a Roma in occasione del Giorno della Memoria del 2004.

Al Museo Barracco, Maya Zack con il video Counterlight, sul poeta ebreo rumeno Paul Celan e la sua famiglia per evidenziare come il delirio nazi-fascista abbia colpito famiglie e  affetti.

Al Museo di Roma in Trastevere, fino al 30 aprile, La movida. Spagna 1980-1990: oltre sessanta foto di Miguel Trillo raccontano gli anni Ottanta, in Spagna, con il movimento culturale noto come La Movida. Dopo la fine della dittatura militare, le nuove generazioni spagnole si mettono in gioco, tra musica, moda, arte, anche svago, insomma godimento della vita all’insegna della libertà.

Miguel Trillo si è fatto conquistare da quel mondo e dalle sue tante suggestioni, cogliendo le trasformazioni in atto e contribuendo anche a costruirle. «Ho avuto il merito non solo di fare fotografie ma di concentrare la mia attenzione anche sull’heavy metal, in un momento in cui era mal visto da tanti», racconta il fotografo. Trillo ha guardato ai locali, allo stile, alla nascita di nuove tendenze. «Ho raccontato, per primo l’hip hop in Spagna - prosegue - ho fotografato alcuni ragazzi che ascoltavano quel tipo di musica. Per quelle foto pubblicate sui giornali, alcune case discografiche hanno chiamate in redazione, chiedendo il mio contatto e poi, a me, hanno domandato quelli dei ragazzi. Hanno creato così un progetto discografico ad hoc. Di fatto, si può dire che alcune band di quegli anni le ho scoperte io».

La mostra è la prima di una serie di esposizioni organizzate dall'Ambasciata di Spagna in Italia per illustrare e indagare il periodo storico attraverso la generazione di fotografi emersa in quegli anni.

MANIFESTAZIONI. Emozioni in primissimo piano con RomaSposa, dal 20 al 22 gennaio, ospitata per la prima volta al Pratibus district. Tutto quello che occorre - vedere, sapere e scoprire - sul giorno del “sì”.

Circa 150 gli espositori. Ricco il calendario delle sfilate, con più di 1000 abiti in passerella, realizzati da atelier nazionali e internazionali, con modelli per la sposa, per lo sposo e da cerimonia. Ma non solo. Grande attenzione è dedicata anche a location, intrattenimento, addobbi, bomboniere, abiti, acconciatura, make-up, foto e viaggi di nozze.

«Da oltre 30 anni siamo uno degli eventi più attesi del calendario fieristico, un appuntamento dedicato ai futuri sposi e a tutti gli appassionati del settore, in cui poter ricevere consigli che soddisfano le richieste più diverse, dal galateo al look – sottolinea il presidente Ottorino Duratorre - Forti della nostra “storicità” ed esperienza, negli anni, alla consulenza in presenza abbiamo deciso di affiancare sempre più la modalità online, attraverso l’utilizzo di vetrine virtuali e sfilate in diretta streaming. Con RomaSposa Urban la manifestazione è diventata ibrida ed espositori e visitatori possono a tutti gli effetti interagire, oltre che in presenza durante i tre giorni di fiera, anche attraverso l’agenda digitale che permette di esporre e consultare online servizi proposti, immagini e video, prenotando gli incontri».

GUSTO. E, per gli appassionati del mangiar bene, dal 20 al 22 gennaio, Eataly ospita il festival Cacio e Pepe.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Gennaio 2023, 08:30
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