Weekend da vivere. Anna Magnani e Gigi Proietti, ricordi in scena. E poi, Turandot, Nino D'Angelo e Rocco Papaleo

Weekend da vivere. Anna Magnani e Gigi Proietti, ricordi in scena. E poi, Turandot, Nino D'Angelo e Rocco Papaleo

di Valeria Arnaldi

C’è anche l’Urbe, con la celebrazione dei suoi volti iconici, da Anna Magnani a Gigi Proietti, tra i protagonisti degli appuntamenti culturali del fine settimana.

TEATRO. Narrazione e musica si fondono nello spettacolo “Cara Anna Magnani” di Caterina Costantini, che ne è anche interprete, dal 24 al 27 marzo al teatro Ghione. Non una semplice biografia, ma più “frammenti” di vita, tra pubblico e privato, senza trascurare le poesie dedicate all’attrice, da nomi noti come Fellini, Pasolini, Visconti.

Caterina Costantini

Note e parole si incontreranno pure al Cotton Club, il 25 marzo, in “Gigi Proietti storia e musica”: a più di un anno di distanza dalla scomparsa, l'attore sarà ricordato, tra spettacoli, canzoni e sonetti, da Stefano Reali e Claudio “Greg” Gregori, con ospiti a sorpresa. “Così Rossi che più Rossi non si può” è il titolo dello show con cui, dal 24 al 27 marzo al teatro Olimpico, Riccardo Rossi ripercorrerà vent’anni di carriera, con uno sguardo dissacrante sulla quotidianità, che tocca anche situazioni paradossali.  

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI. È una riflessione articolata e a più voci quella proposta ne “La bella stagione. Proposte, esempi e semi per una nuova primavera a Roma”, evento organizzato dalla cantautrice e poetessa Giulia Ananìa, in collaborazione con Museo delle periferie, che il 24 marzo si farà “spettacolo” a Palazzo delle Esposizioni e, al contempo open call per artisti e non solo. Dalle 17 saranno proiettati tre video, metro dell’anima creativa di Roma: Il Grand Tour. Maratona delle periferie di Roma di Giulia Ananìa con la regia di Simone Amendola, Spettacoli improvvisi con la regia di Ananìa, Claudia Borgia, Valerio Nicolosi, ProntoPoesia con la regia di Anna Coccoli Poi, il dialogo. In programma, interventi dal vivo di Ice one, Kento, Lavinia Mancusi Adriano Bono, Simone Amendola, oltre ovviamente alla stessa Giulia Ananìa, nonché interventi in video di tanti altri nomi noti, da Pierfrancesco Pingitore a Paola Minaccioni, da Vinicio Marchioni ai Pittori Anonimi del Trullo. 

Giulia Ananìa

MOSTRE. Le Scuderie del Quirinale, da sabato, apriranno le porte di “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”, che, fino al 3 luglio, indagherà il Seicento, secolo d’oro dell’arte genovese, con oltre 120 opere provenienti dalle maggiori istituzioni italiane e americane e da importanti collezioni private. Coprodotta con National Gallery di Washington e con la collaborazione di Comune e Musei di Genova, l’esposizione si apre con una sala dedicata a Rubens. In primo piano, la magnificenza, ambita e “narrata”. Ecco allora le vesti dipinte da Rubens, appunto, e da Van Dyck, ma anche le composizioni di Domenico Piola e di Gregorio De Ferrari, i paesaggi di Magnasco e molto altro. Così alle opere di Rubens, nell’iter, segue la “risposta” degli artisti attivi a Genova, che si fanno affascinare dalle visioni fiamminghe, ma le ripensano secondo cultura e tradizione, come accade ne “La cuoca” di Bernardo Strozzi, capolavoro del naturalismo secentesco. Nel percorso, anche, l’Arcadia fantastica del Grechetto, la pittura di interni di Assereto e le visioni mistiche di Procaccini, De Ferrari e Piola, gli scenari malinconici di Magnasco. E molto ancora.

Valerio Castello, Diana e Atteone con Pan e Siringa, 1650 -1655 circa

E se per “Superbarocco” questo sarà il primo fine settimana, per “Klimt. La Secessione e l’Italia”, al Museo di Roma, questo sarà l’ultimo. Arrivata alla quota di 230mila visitatori, per le molte richieste, l’esposizione, in questi ultimi giorni, sarà aperta con orario prolungato fino alle 24.

La Galleria delle Arti, in via dei Sabelli, fino al 9 aprile, a settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, ospita la mostra “L’Inferno di Dalì”, che riunisce trentaquattro opere xilografiche del maestro del Surrealismo. A Dalì, infatti, negli anni Cinquanta, per i settecento anni dalla nascita di Alighieri, il governo italiano commissionò l’illustrazione de “La Divina Commedia”. L’artista realizzò oltre cento acquerelli. «Ho voluto che le mie illustrazioni per Dante fossero come delle lievi impronte di umidità su un formaggio divino, di qui il loro aspetto variopinto ad ali di farfalla», raccontò Dalì.

L’Inferno di Dalì: Chant 1 – Départ pour le grand voyage 

Fresca di inaugurazione anche Noema Gallery che per la sua prima sede permanente ha scelto Roma, in via Bu Meliana. E l’Urbe si fa anche tema del primo evento: la collettiva fotografica “Roma” è composta da una trentina di scatti di autori anche molto distanti tra loro, da Alessandro Rizzi, con le sue visioni urbane,  agli studi sul colore di Gianni Pezzani, dai volti ritratti da Marco Girolami alle sperimentazioni sul movimento di Roberto Polillo.

E oltre.

Roberto Polillo, Venezia, San Giorgio Maggiore, 2013

OPERA. Diretta da Oksana Lyniv e curata per scene, regia costumi, video, dall’artista Ai Weiwei, tra i più celebri della scena contemporeanea, “Turandot” conquista il Teatro dell’Opera, dove sarà in scena fino al 31 marzo, in una rilettura del capolavoro pucciniano. È la prima regia teatrale per Ai Weiwei, che, giovanissimo, ha recitato come comparsa  nella “Turandot” di Zeffirelli al Metropolitan di New York. «L’opera lirica è una forma d’arte incredibilmente ricca che stimola le migliori qualità dell’ingegno umano, l’impegno, la maestria, l’eccellenza. Sarà il mio punto di vista, la lirica immersa nella contemporaneità», afferma l’artista. Protagonista, sul palco, l’ucraina, Oksana Dyka.

Oksana Lyniv e Ai Weiwei, foto di Fabrizio Sansoni-Teatro dell'Opera di Roma

Inoltre, da domani al 3 aprile, al Museo Nazionale Romano, alle Terme di Diocleziano, l’opera di Ai Weiwei “La Commedia Umana”, colossale lampadario - oltre 6 metri di larghezza e circa 9 di altezza  - composto da oltre duemila pezzi di vetro soffiato a mano e fuso dai maestri vetrai di Berengo Studio di Murano.

MUSICA.Il Poeta che non sa parlare”, nuovo tour di Nino D’Angelo, farà tappa, il 27 marzo, all’Auditorium della Conciliazione, a 40 anni dal brano “Nu jeans e ‘na maglietta”. «Questo 2022 – spiega D’Angelo – sarà anche l’occasione per festeggiare con il mio pubblico i 40 anni da ‘Nu jeans e ‘na maglietta’, la canzone che mi ha portato al primo grande successo. E nello stesso tempo sarà l’occasione per festeggiare il mio 65esimo compleanno”. Stessa data anche per il nuovo appuntamento di “D’Altro canto”, presso Officina Pasolini, con Tosca e Giorgio Cappozzo, nonché, ospiti Paolo Fresu, che ha firmato molte colonne sonore, arrivando anche a vincere un Nastro d’Argento, e gli attori Stefano Fresi e Rocco Papaleo, appassionati cultori della buona musica. Tema dell’incontro, il cinema. Ad accompagnare gli artisti nelle loro esibizioni, Giovanna Famulari a violoncello e pianoforte, Massimo De Lorenzi alla chitarra e Luca Scorziello alle percussioni. Nel mezzo tanti ricordi personali e “memorie” da grande schermo.

Tosca e Giorgio Cappozzo, ph Giovanni Canitano 

 VISITE. Trentesima edizione per le Giornate Fai di Primavera, che sabato 26 e domenica 27, apriranno più luoghi di norma non accessibili al pubblico. Molte le mete, alcune già sold out, a Roma, dalla chiesa dei Santi Sergio e Bacco fino al Casino dell’Aurora Ludovisi, dall’Accademia nazionale dei Lincei a Palazzo del Collegio Romano, sede del Ministero della Cultura. Poi, il Complesso Ospedaliero San Giovanni dell’Addolorata e, per i soci Fai, la Fondazione Marco Besso. E nel Lazio, si spazia tra Santuario di Santa Maria della Rotonda e Museo Diocesano ad Albano Laziale, e Grotta Guattari a San Felice Circeo. Ancora, Isola del Liri, Labro, Poggio San Lorenzo e Orte. (www.giornatefai.it).

Roma, Fondazione Besso, biblioteca (C) Fondazione Marco Besso

FOOD. E per i golosi, Boccea Street Food, in piazza San Giovanni de La Salle, dal 24 al 27 marzo, tra truck consacrati al gusto.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Marzo 2022, 09:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA