Les vêpres siciliennes, un Verdi "da Broadway" per il Teatro dell'Opera di Roma

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di Stefania Cigarini
È tempo di aperture in grande stile di stagioni liriche. A pochi giorni dal trionfale debutto della Tosca alla Scala di Milano (7 dicembre 2019), ecco il Teatro dell’Opera di Roma che investe su un titolo di Verdi meno praticato - Les vêpres siciliennes in versione originale francese ed in nuovo allestimento, dal 10 dicembre 2019 - e infila tre debutti.

Quello di Daniele Gatti, che inizia così la sua prima stagione come direttore musicale all’Opera di Roma, quello di Valentina Carrasco alla regia al Costanzi (ma aveva già firmato Proserpina di Rihm al Teatro Nazionale e la Carmen a Caracalla) infine quello di Richard Peduzzi, scenografo di fama e carriera internazionali.
 


«Les vêpres siciliennes è il primo incontro di Verdi con il grand-opéra, un tipo d’opera con caratteristiche molto diverse da quella italiana – ha spiegato Gatti – Uno spettacolo grandioso, in cinque atti, con presenza di balletti e grande sfarzo scenico. Les vêpres non era tra le mie opere più care di verdi, ma proprio per questo ho accettato la proposta e la sfida. Anche Verdi stesso manifestava fatica a entrare in contatto con questo tipo di drammaturgia, così lontano dall’immediatezza che amava, e questo mi ha fatto sentire più vicino a questo nostro grande compositore».

«Anche io ho cercato di immaginare la fatica di Verdi nell’affrontare questa pagina per lui così inconsueta - ha aggiunto Carrasco – È come se un regista di teatro europeo dovesse affrontare il musical di Braodway, con regole completamente diverse. Verdi lo ha fatto e noi lo dobbiamo mettere in scena, capendo il suo significato all’interno del lavoro».
 
 

«Abbiamo scelto una produzione impegnativa, perché crediamo che l’opera inaugurale di un teatro debba essere importante. In questo caso Les vêpres impegnano davvero tutte le forze del teatro e anche per questo ci è sembrata una proposta significativa e davvero degna di un titolo inaugurale» ha spiegato il sovrintendente Carlo Fuortes.

I RUOLI: Guy de Montfort è Roberto Frontali in alternanza con Giorgio Caoduro (17/12), Hélène sarà interpretata da Roberta Mantegna (uscita dal vivaio “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma) e Anna Princeva (17/12); Henri sarà cantato da John Osborn e Giulio Pelligra (17/12), Jean Procida da Michele Pertusi e Alessio Cacciamani (17/12).  Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma sarà diretto da Roberto Gabbiani. In scena anche il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato. Con la partecipazione degli allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Laura Comi.

LA STORIA IN SCENA: Les vêpres siciliennes (1855) è la prima opera scritta da Verdi espressamente per Parigi, la piazza teatrale più ambita da un compositore dell’epoca. Lo spunto storico è quello del moto antifrancese, che nel 1282 si allargò da Palermo a tutta la Sicilia e che avrebbe generato una serie di guerre terminate solo novant’anni dopo. Il soggetto consentiva vaste scene di massa, quadri grandiosi e danze, elementi tipici del grand-opéra parigino.

LA PRIMA E LE REPLICHE: Dopo la “prima” di martedì 10 dicembre (ore 18), trasmessa in diretta da Rai Radio3 e ripresa da Rai5 (in onda giovedì 5 marzo 2020), ecco le repliche: venerdì 13 (alle 19), domenica 15 (alle 16.30), martedì 17, (alle 19), giovedì 19 (alle 19) e domenica 22 (alle 16.30).
INFORMAZIONI: operaroma.it
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Dicembre 2019, 09:09
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