Roma, usura ed estorsione con minacce di morte a commercianti e persone in difficoltà: in manette la “gang degli insospettabili” del litorale

Roma, usura ed estorsione con minacce di morte a commercianti e persone in difficoltà: in manette la “gang degli insospettabili” del litorale

di Emilio Orlando

SuI lungomare di Tor San Lorenzo, Anzio e Nettuno, la famiglia Guiderdone era conosciuta come benefattrice e la loro pasticceria era considerata un' attività commerciale rispettabile. Gli scatti fotografici, che venivano pubblicati sui quotidiani locali, li immortalavano a fianco di personaggi della politica, rappresentanti delle istituzioni e delle forze di polizia. Alcune comparsate come ospite in una trasmissione della Rai, avevano aumentato la fama di benefattore e filantropo di Vincenzo Guiderdone che aveva promosso una campagna di aiuti per i terremotati di Amatrice.  

Anche un ministro era stato fotografato al suo fianco durante una ricorrenza. Tutto questo è durato fino a stamani quando i carabinieri della compagnia di Anzio e la guardia di finanza di Pomezia hanno bussato alla porta della loro abitazione per notificargli un'ordinanza di custodia in carcere, perché accusati di essere i promotori di un'organizzazione criminale di usurai ed estorsori senza scrupoli. Quartier generale degli affari loschi dei Guiderdone era proprio il bar pasticceria “Salernitana”.

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Minacce di morte agli usurati che non pagavano i prestiti a strozzo, interessi usurai da capogiro  applicati dopo un giorno di ritardo; questo il modus operandi di Vincenzo, Gerardo e Leonardo Guiderdone, calabresi di origine ma radicati sul litorale laziale, Roberto Matta, Giuliano Scarcella e Daniele De Stefanes tutti e sei finiti in manette al termine di una lunga indagine cominciata nel 2015 e terminata nel 2019, quando il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Velletri, Gilberto Muscolo ha firmato l'ordinanza di custodia richiesta dalla Procura. Durante l'inchiesta sono state ascoltate molte vittime dell'usura, alcune della quali con problemi di tossicodipendenza che ricorrevano ai prestiti a strozzo per comprare la droga.

Un girone infernale dove erano caduti anche commercianti e piccoli imprenditori di Anzio e Nettuno, molti titolari di bar che per ripianare situazioni economiche difficili si erano rivolti alla gang degli usurai e non riuscivano ad uscire fuori dal vortice dell'usura. Per tutti gli arrestati oltre al capo d'accusa principale, quello dell'attività usuraia si profilano anche i reati di autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta, infedele ed omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Ai bar e alle pasticcerie di proprietà della famiglia Guiderdone e quelle a loro riconducibili potrebbe venire applicato la misura di prevenzione patrimoniale del sequestro finalizzato alla confisca dei beni, in quanto pericolosi socialmente. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 14:37
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