Un accampamento sulla domus romana: degrado e sporcizia sulla via Appia Antica

Un accampamento sulla domus romana: degrado e sporcizia sulla via Appia Antica

di Lorena Loiacono
Domus Appia Antica, ce ne saranno centinaia a Roma di bad and breakfast che portano questo nome. Ma questo non è decisamente come gli altri. Nonostante vi siano letti e vestiti ovunque, non è un hotel e, nonostante la vista sia di quelle impagabili, non è un resort. E’ “solo” il cavalcavia di via Cilicia, visto però dalla splendida visuale dell’Appia Antica. E il discorso cambia visto che si tratta di un amaro ricovero per senza tetto, lì dove i resti archeologici sono meta per turisti da tutto il mondo. O, meglio, lo erano. Non deve  infatti essere semplice per una guida, una di quelle che accompagnano i visitatori in tour meravigliosi sull’Appia Antica, portare qualcuno a vedere quel ponte. Quei resti archeologici protetti, coperti e recintati. Oggi occupati da insediamenti abusivi che utilizzano quei mattoncini carichi di storia per legare il filo per stendere i panni ad asciugare. E’ così a Roma: ci si può permettere  di fare qualunque cosa. Anche di trovare rifugi, freddi e insicuri ovviamente, tra i resti della Regina Viarum. La regina di tutte le vie, tra le più antiche e cariche di storia. Tra le aree archeologiche più visitate al mondo. Impossibile infatti contare quanti sono i tour in bicicletta che ogni giorno attraversano quei luoghi, oltre ai tour standard. Si spazia in pochi metri dalle catacombe di San Callisto al Mausoleo di Cecilia Metella, dalla Villa di Massenzio a via delle Sette Chiese. Un trionfo di storia e bellezza, per gli occhi. Oggi coperto da un accampamento abusivo, pericoloso per chi lo occupa visto che per accedere bisogna scavalcare recinzioni in ferro e  calarsi dal cavalca via. Tutto sotto gli occhi di chi ogni giorno, attraversa quel tratto di via Cilicia nel traffico, tra i clacson. Una vecchia storia, quella di via Cilicia che, nel suo affaccio sui binari del treno ma non solo, è stata teatro di insediamenti abusivi continuamente sgomberati e poi risorti. Ma questa volta quelle favelas, che negli anni si sono insinuate fin dentro il parco regionale dell’Appia Antica, arrivano sulla strada tra i resti archeologici che gli fanno da appendiabiti. Tra fili stesi e panni ad asciugare: altro che Regina Viarum, di regale ormai non c’è più niente. Tutto è ridotto a mini discariche, itineranti tra un angolo e l’altro dell’Appia Antica.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Novembre 2017, 23:00
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