Tubercolosi alla Sapienza, è caos Asl per la ricerca dei 150 studenti a rischio

Tubercolosi alla Sapienza, è caos Asl per la ricerca dei 150 studenti a rischio

di Lorena Loiacono
Centocinquanta studenti coinvolti, sparsi in tutta Italia o quasi. Si complicano le cose per avviare la profilassi dopo il caso di tubercolosi che ha investito Villa Mirafiori, la sede della maggior parte dei corsi di filosofia della facoltà di lettere della Sapienza. In molti casi infatti il test non è ancora stato effettuato e tra gli studenti l'allerta sale. L'Ateneo ha saputo dalla Asl che, nel mese di agosto, uno studente di Villa Mirafiori è stato ricoverato per tubercolosi, ha così allertato i ragazzi contattando tutti coloro che, nel mese di maggio scorso, hanno frequentato gli stessi tre corsi del paziente in cura. L'allerta medica, quindi, è partita a fine agosto. Ma il tempo passa e molti studenti non sono ancora stati sottoposti a screening: a preoccupare i ragazzi sono proprio i tempi diversi di convocazione da un caso all'altro. La Asl Rm 2 ha già avviato i test, la Rm1 sta ancora contattando parte degli studenti. Ma non solo: trattandosi di una facoltà della Sapienza, l'Università più grande di Italia, si pone il problema dei tanti fuori sede che provengono da diverse regioni, non solo da Roma. E a Villa Mirafiori non sono pochi. La comunicazione al singolo studente, infatti, deve arrivare dalla Asl di appartenenza: nel caso dei fuori sede la Asl di Roma allerta quella di competenza che rintraccia il ragazzo e lo convoca. Si tratta di Asl della Calabria, della Sicilia, della Toscana, di Rieti o Formia. Solo per fare qualche esempio. I fuori sede che possono tornare a casa, si sottopongono al test mantoux nella Asl di appartenenza ma per quelli che restano a Roma si dovrà fare un test in un ambulatorio romano. Probabilmente non prima di una settimana. La questione è arrivata anche all'attenzione del Senato accademico dell'Ateneo a cui l'Unione degli Universitari Sapienza ha chiesto chiarimenti su quelle mail informative, poco chiare: Siamo stati informati che la situazione è stata affrontata secondo le prassi mediche e non c'è un contagio in atto. Naturalmente noi, in quanto rappresentati degli studenti, continueremo a monitorare la situazione e resteremo in costante contatto con l'amministrazione per eventuali sviluppi. Fortunatamente il ragazzo colpito da tbc è completamente guarito ed è anche tornato a frequentare i corsi.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Ottobre 2019, 14:06
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