Tubercolosi, allarme all'università. La Sapienza scrive agli studenti: «Fate la profilassi»

Tubercolosi, allarme all'università. La Sapienza scrive agli studenti: «Fate la profilassi»

di Lorena Loiacono
E' psicosi tra gli studenti della Sapienza, dopo un caso di tubercolosi scatta la profilassi per tutti ma la paura, tra gli universitari che frequentano Villa Mirafiori, è che si sia aspettato troppo tempo a dare l'allarme.
Ad avvisare i ragazzi è stata una mail della presidenza di lettere della Sapienza che, su indicazione della Asl, chiama a raccolta gli studenti che hanno frequentato tre corsi di filosofia dal 1 al 31 maggio scorso nella sede di via Carlo Fea. Possibile che, da maggio, ci chiamino solo ora, dopo quasi 5 mesi?, si chiedono gli universitari. Ma la Asl rassicura: «i tempi sono quelli previsti dal protocollo. Nessuna psicosi».

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Ma in effetti, non essendo al corrente di tutti i passaggi della malattia, tra gli studenti la paura è giustificata. La mail da parte della presidenza di lettere, infatti, è arrivata lo scorso 25 settembre ad oltre un centinaio di universitari a cui veniva chiesto di rispondere urgentemente alla comunicazione e, comunque, entro il 5 ottobre.

A provocare dubbi e domande è il fatto che nella mail veniva specificato che la comunicazione era rivolta a tutti coloro che, nell'arco dell'intero mese di maggio scorso, avevano frequentato Villa Mirafiori per seguire i corsi di estetica del professore Velotti, storia della filosofia del professore Spinelli e antropologia filosofica della professoressa Kajon. Da qui l'allarme, rimbalzato poi sui social, sui tempi troppo lunghi e poi: perché alcuni studenti sono stati già chiamati ed altri no? Le domande e i dubbi iniziano a circolare tra i corridoi di Villa Mirafiori ma anche sulle pagine Facebook della Sapienza: c'è chi dice di essere stato avvisato dalla Asl Rm 2 e chi invece di doversi rivolgere alla Asl Rm 1. La Asl fa sapere che lo studente è stato male negli ultimi giorni di agosto e da lì è partita l'informativa alle persone più vicine per avviare i controlli e la profilassi, arrivando così a una coorte di circa 150 colleghi di università. A complicare la procedura, c'è il fatto che gli studenti devono essere chiamati dalle singole Asl di appartenenza e, trattandosi di una università, gli iscritti provengono da tutta Roma e non solo. Per tutti comunque si procede ora con il test di Mantoux. Di buono c'è che, stando alle informazioni dei ragazzi, lo studente colpito da tubercolosi ora sta bene. Spetta adesso agli esperti della Asl individuare eventuali nuovi contagi.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Ottobre 2019, 12:19
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