Trinità dei Monti, con la Maserati giù dalla scalinata: danno da 50mila euro, ingegnere saudita va a processo

L'accusa nei suoi confronti è di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici

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di Niccolò Dainelli

È stato rinviato a giudizio a Roma l'ingegnere saudita che la notte dell'11 maggio del 2022 ha danneggiato a bordo della sua Maserati la scalinata di Trinità dei Monti. L'uomo, un 38enne, a bordo di un suv  scese per la scalinata danneggiandola.

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Danni alla scalinata con la Maserati 

 

Per questo l'ingegnere è stato rinviato a giudizio dal gup della Capitale. L'accusa nei suoi confronti è di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici: una fattispecie che prevede condanne dai due ai cinque anni di carcere. Nel processo, che inizierà nel gennaio del 2025, si è costituto parte civile il Comune di Roma, rappresentata in giudizio dall'avvocato Enrico Maggiore. Il danno era stato quantificato in circa 50 mila euro.

 

Il Cdm corre ai ripari

Nel frattempo il governo prepara un disegno di legge con «disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici». Il provvedimento, proposto dal ministero della Cultura, entra come integrazione nell'ordine del giorno del Consiglio dei ministri. La norma è pensata per contrastare gli atti vandalici contro opere d'arte e i beni paesaggistici, ad esempio come quelli commessi negli ultimi mesi da attivisti ambientalisti. L'ultimo episodio di una lunga serie si è verificato il primo aprile a Roma, dove è stato versato del liquido al carbone vegetale nella fontana Barcaccia in Piazza di Spagna.

Multe fino a 60mila euro

Multe da 20 a 60mila euro, più le anzioni penali, per quanti distruggano, disperdano, deteriorino o rendano «in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali» ed altre sanzioni amministrative, che vanno da 10 a 40mila euro per chi «deturpa o imbratta» questi beni o destina «ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione» o «incompatibile con il loro carattere storico o artistico». Lo prevede la bozza del ddl oggi in cdm anche per intervenire
contro gli atti di eco-vandalismo sulle opere d'arte. Il provvedimento destina i proventi delle multe al Mic in modo che
siano impiegati per il «ripristino dei beni».


Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Aprile 2023, 15:30
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