The Niro e Gary Lucas live "mondiale" con cinque brani inediti di Jeff Buckley

A Roma Villa Ada The Niro e Gary Lucas live "mondiale" con cinque brani inediti di Jeff Buckley

di Paolo Travisi
The Niro, al secolo Davide Combusti, fiero protagonista della scena indie-rock dagli inizi del Duemila, dopo quattro album, si spinge oltre. E accetta di far parte di un progetto discografico, nato negli States negli anni ‘90, dalle menti di Gary Lucas, geniale chitarrista e del cantautore Jeff Buckley, che insieme composero il capolavoro Grace. 
Da quel breve sodalizio artistico sono nati alcuni brani che faranno parte dell’album The complete Jeff Buckley & Gary Lucas songbook, che The Niro ha registrato insieme a Gary Lucas.

Come è entrato a far parte di questo disco?
«Lucas conosceva già le mie canzoni e durante un tour italiano cercava una voce per un live. In realtà poi mi ha proposto un album di dodici brani, realizzati insieme a Buckley, tra cui cinque inediti. Il potenziale della scrittura era enorme ed a Roma in dieci giorni abbiamo registrato l’album». 

Perché presentarlo in anteprima mondiale con un live?
«La prima data del tour era fissata per il 20 settembre a New York, ma Villa Ada, che ha prodotto il live, ci ha proposto di suonarlo a Roma. Ovviamente ci sarà anche Gary Lucas. Senza di lui non si suona».

Riprendere in mano un progetto di oltre 25 anni, è una sfida o una follia artistica?
«Una follia perché mi sono confrontato con una delle voci più importanti del secolo scorso, ci è voluta una sana dose di incoscienza. In certi casi mi avvicino alla vocalità di Buckley, in altri invece sono andato per conto mio».

Ha corso anche dei rischi. Quali?
«Emulare qualcuno non rende mai giustizia, anzitutto a chi fa il tributo. C’è il rischio che chi ascolta i brani possa pensare all’idea di una copia carbone, ma l’approccio è stato quello di The Niro, non Buckley». 

Oggi la musica indie è in classifica. Lei ha iniziato in quel mondo quasi 20 anni fa, si sente un indie puro?
«Prima l’indie veniva accostato agli artisti, oggi alle etichette che hanno sposato l’hip-hop o pop alternativo. Un tempo l’indie, premiava la personalità ed il coraggio che si aveva nel fare proposte diverse. Io ho fatto 4 album con le major, ma mi hanno lasciato sempre carta bianca nelle mie scelte».

Ha aperto concerti di musicisti importanti come Deep Purple. Un aneddoto?
«Nel 2006 al Palaghiaccio di Marino esco sul palco e diecimila persone mi fischiano prima di iniziare a cantare. Pian piano smettono ed alla fine gli applausi. I Deep Purple vengono da me e mi dicono sei un eroe hai resistito per sei brani». 

Sembra che lei non cerchi il consenso del grande pubblico?
«Vivo con la musica ormai da 13 anni e sono contento, qualora la mia idea di fare musica coincidesse con un pubblico di massa sarei felice, ma non scrivo mai pensando a questo. Per me è una necessità». 
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In anteprima mondiale The Niro (a sin.) featuring Gary Lucas domenica 21 luglio alle 21,30 a Roma incontra il mondo a Villa Ada, via di Ponte Salario 28, ingr. 10 euro+dp main stage info@villaada.org InfoWhatsApp 344 0712915 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Luglio 2019, 07:42
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