Roma, tenta di corrompere finanzieri con mille euro durante un sequestro: arrestato cinese

Tenta di corrompere finanzieri con mille euro durante un sequestro: arrestato cinese

di Elena Panarella
Quando i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza sono intervenuti per controllare la merce (non in regola) nel suo magazzino, si è visto spiazzato e non ci ha pensato su due volte a tentare di corrompere gli investigatori che lo hanno subito arrestato, in flagranza di reato. E così è finito in manette un cinese di 34 anni, residente al Prenestino, per un tentativo di corruzione nei confronti dei finanzieri che stavano procedendo al sequestro del materiale non sicuro nei suoi confronti. In particolare, una pattuglia del Terzo Nucleo Operativo Metropolitano Roma, nell’ambito del dispositivo di contrasto ai traffici illeciti, aveva effettuato un accesso alle sedi di due aziende gestite da cinesi importatrici di giocattoli e accessori per telefonia mobile. Durante le operazioni di controllo della merce all’interno del magazzino di una delle due imprese, uno dei soci titolari, un cinese, ha iniziato in modo insistente a voler offrire un caffè al sottufficiale della Guardia di Finanza, capopattuglia degli investigatori intervenuti, tentando di allontanarlo dagli altri militari e potergli parlare separatamente. L’ispettore ha rifiutato categoricamente l’invito e, a quel punto, l’imprenditore ha tentato di corrompere gli altri finanzieri inserendo, tra i verbali che stavano effettuando, 1.000 euro in contanti per evitare che le attività venissero portate a termine. 

A quel punto davanti ai fatti così evidenti le fiamme gialle hanno proceduto immediatamente all’arresto dell’uomo informando tempestivamente dell’accaduto il magistrato di turno in Procura, che ha disposto gli arresti domiciliari per il cinese in attesa del processo per istigazione alla corruzione. L’attività dei finanzieri si è conclusa con il sequestro di oltre mezzo milione tra giocattoli, stickers, lucidi, accessori per telefonia mobile e prodotti elettrici per violazione della normativa a tutela dei consumatori, poiché tutto il materiale sequestrato era sprovvisto del certificato di conformità ai requisiti comunitari e con falso logo Ce. I prodotti sequestrati, la cui vendita avrebbe fruttato alle ditte cinesi oltre un milione di euro, sono risultati estremamente pericolosi per la salute dei consumatori, sia per la scarsa qualità e l’assemblaggio dei componenti dei giocattoli destinati ai bambini, sia per le possibilità di provocare corti circuiti nel caso dei prodotti elettrici. Al termine delle operazioni, oltre all’arresto effettuato per l’istigazione, sono stati denunciati alla competente autorità giudiziaria altri due cinesi, anche loro soci delle ditte controllate, per aver importato illecitamente all’interno del territorio nazionale la merce sequestrata e per il possesso di 9.600 euro in contanti ai sensi delle disposizioni antiriciclaggio. 
Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Giugno 2019, 10:38
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