Stupro nella discoteca Factory, fermato un romeno: «Non c'entro nulla». Aveva lavorato lì come factotum

Stupro nella discoteca Factory, fermato un romeno: «Non c'entro nulla». Aveva lavorato lì come factotum
A due mesi dallo stupro avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 maggio ai danni di una ragazza etiope di 21 anni, un 25enne romeno è stato fermato dai poliziotti della Squadra Mobile: il giovane è gravemente indiziato del reato di violenza sessuale di gruppo aggravata. Lo stupro, da parte di tre uomini, avvenne in uno sgabuzzino della discoteca Factory, nella zona dello Stadio Olimpico di Roma.

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Il ragazzo si è difeso negando tutto: «Non c'entro nulla con questa storia, non sono stato io», ha detto davanti agli inquirenti. Una difesa che però si scontra con i «gravi e puntuali indizi di reità» accertati dai magistrati della Procura di Roma. Il fermato ha precedenti per reati contro il patrimonio, in passato aveva lavorato nel locale teatro della violenza come factotum e prestava servizio, sempre come manutentore, presso una università privata di Roma.


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L'attività di indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pm Francesca Passaniti, prosegue ora per individuare gli altri due uomini autori dello stupro
: gli investigatori hanno ricostruito la serata in cui la ragazza è stata stuprata e raccolto gravi indizi di colpevolezza nei confronti del romeno, grazie a numerose testimonianze e alle foto della serata.
Il fermo sarà sottoposto alla convalida del Gip nelle prossime ore. 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Luglio 2019, 16:02
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