Strage di Ardea, l'ambulanza è arrivata dopo 11 minuti. L'Asl: «Pignani mai sottoposto a Tso»

Strage di Ardea, l'ambulanza è arrivata dopo 11 minuti. L'Asl: «Pignani mai sottoposto a Tso»

Strage di Ardea, i soccorsi non sono arrivati in ritardo: l'Ares 118, in una nota riguardo l'arrivo della prima ambulanza dopo che Andrea Pignani ha sparato contro due fratellini e un anziano, specifica che non c'è stato «nessun ritardo, i soccorsi sono arrivati dopo 11 minuti». «La prima telefonata di soccorso al 112 è delle ore 10:57,32, immediatamente è stata trasferita ai Carabinieri perché erano segnalati spari, e al 118 -spiega Ares 118- Ci siamo allertati inviando subito la prima ambulanza con medico a bordo, che è giunta sul posto esattamente dopo 11 minuti dalla telefonata. Successivamente, sono giunti anche gli altri mezzi di soccorso».

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«Nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione effettuati la situazione si è subito presentata compromessa, stante i danni irreversibili provocati dai colpi d'arma da fuoco. I nostri operatori hanno fatto di tutto ma purtroppo il quadro era irrecuperabile -aggiungono dall'Ares 118- L'Azienda ha reso disponibile per il proprio personale impegnato nelle procedure di soccorso il servizio di psicologi del lavoro di cui dispone per aiutarli a superare l'importante stress derivante da un evento così tragico».

La Asl: Pignani mai sottoposto a Tso

Riguardo il killer Andrea Pignani, la Asl Roma 6 in una nota ufficiale fa sapere inoltre che l'uomo «non è mai stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio presso le nostre strutture aziendali e non era in carico ai servizi territoriali di salute mentale». «La Asl Roma 6 vuole essere vicina alle famiglie coinvolte nella drammatica vicenda di Ardea e per questo ha attivato un intervento di supporto psicologico con i servizi dedicati» aggiunge il comunicato dell'azienda sanitaria locale.

La ricostruzione della Procura

Ma cos'è successo davvero ieri ad Ardea? La ricostruzione arriva in una nota congiunta della Procura di Velletri con il Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma. «Non è emerso alcun contatto tra l'omicida e le sue vittime ne alcun rapporto di conoscenza tra gli stessi», si legge nella nota in cui si ripercorrono le varie fasi dell'omicidio plurimo. «Alle ore 15.30 circa, personale specializzato del Gruppo Intervento Speciale dell'Arma dei Carabinieri, elitrasportato immediatamente sul posto, previa autorizzazione del pm, ha fatto irruzione all'interno dell'abitazione del Andrea Pigniani» trovandolo morto nella camera posta al secondo piano della villetta.

«Ai piedi del corpo è stata rinvenuta una pistola Beretta mod. 81 cal. 7,65, verosimilmente la stessa utilizzata poco prima per uccidere le tre vittime», spiega nota. «L'attività di indagine svolte dai carabinieri di Frascati e di Anzio, sotto la direzione della Procura di Velletri, proseguono» ora «anche al fine di verificare eventuali responsabilità in ordine all'illecita detenzione dell'arma da sparo, per la quale non risulta sporta alcuna denuncia», conclude il comunicato.

Il giorno dopo: fiori e silenzio

Il silenzio e il dolore. La comunità di Colle Romito, il villaggio verde a due passi dalla capitale dove molti romani hanno le seconde case al mare, è ancora sotto shock, non riesce a credere che due bambini e un anziano possano essere stato freddati in una calda domenica mattina nel parco del loro consorzio.

Sul luogo della strage i residenti hanno lasciato mazzi di fiori, peluche e un pallone, il gioco preferito dai due bambini. Sullo sfondo le porte dell'improvvisato campo di calcetto, dove Daniel e David ieri stavano giocando. Il più grande, appassionato portiere, era una giovane promessa dell'Ostiamare e presto, rivelano i parenti, avrebbe firmato con la Lazio.

Il dedalo di strade del consorzio è deserto, chi ha potuto è tornato a casa già ieri, gli ultimi invece si affrettano a chiudere i bagagli e lasciare la casa al mare. Un posto tranquillo, meta della villeggiatura a due passi da Roma ora sembra incubo dal quale fuggire. La villetta a schiera dell'omicida è sotto sequestro. La madre sarebbe a Roma da parenti: forse anche per proteggersi dalla rabbia che già, con la disperazione, circola per quanto accaduto ieri.

Sulla strada ci sono ancora i nastri dei carabinieri, apposti ieri durante il blitz per fare irruzione nell'abitazione dove il 35 enne Andrea Pignani si era sparato dopo la strage. I pochi residenti rimasti passano alla spicciolata a dare il loro ideale saluto alle vittime della strage. Una preghiera e un fiore nel giorno di lutto. Quasi tutti preferiscono restare in silenzio, scansando telecamere e obiettivi. Accanto al campo c'è l'area delle villette, così i residenti chiamano la zona nuova del consorzio. Qui vive la famiglia dei bambini uccisi. Si respira dolore e tensione. In casa c'è anche il papà, Domenico Fusinato, ai domiciliari per un'inchiesta su un traffico di stupefacenti gestito dagli scissionisti idi Ostia, i Triassi. 

I giornalisti vengono invitati a stare lontano, mentre i vicini preferiscono il silenzio. C'è, però, chi ricorda lo strazio e il dolore dei genitori, al cui fianco sono arrivati anche i parenti. «I miei figli sono cresciuti in questo parco - ricorda una signora -. Da oggi in poi mai più». «Ieri è stata infranta nel peggior modo possibile la tranquillità di Colle Romito - spiega un residente -. Spero che le autorità facciano luce su quanto successo». «Appena ho sentito le urla sono immediatamente sceso - racconta un ragazzo -. Ho visto i bimbi per terra feriti al petto». «Stanotte nessuno di noi ha chiuso occhio», conclude un signore venuto a deporre un mazzo di fiori per i bambini, mentre un'altra residente spiega che «questa tragedia si poteva evitare». «Non è possibile - dice - che una persona se ne andasse in giro armata». Intanto nei prossimi giorni sarà organizzata una fiaccolata per ricordare le vittime, mentre il sindaco di Ardea, Mario Savarese, si prepara a indire il lutto cittadino. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Giugno 2021, 13:00
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